C’era tanta attesa per la Fase 2 a partire dal 4 maggio. Le aspettative di molti si sono però dovute ridimensionare dopo la conferenza del Premier Conte di domenica 27 aprile: più che di una Fase 2 si può infatti parlare di una Fase 1 e mezzo.

La prossima data messa nel mirino è quindi quella del 18 maggio, in base a come si evolverà la diffusione del virus si capirà come e se procedere con una ulteriore apertura del paese.

Come si sta evolvendo la curva epidemiologica in Italia? Le misure prese sono state importanti per un arresto dei contagi? Cosa accadrà dal 18 maggio?

Lo abbiamo chiesto a Massimo Ciccozzi, responsabile Unità di Ricerca ed Epidemiologia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. Ecco l’intervista di Luigia Luciani e Stefano Molinari a ‘Lavori in Corso’.

“E’ vero che c’è una differenza tra regioni, ma non dimentichiamo che ci sono regioni che sono state davvero travagliate da questo virus. Tutta la parte centro-sud – è vero che è stata più fortunata, forse perché ha avuto due settimane in ritardo e le persone hanno visto cosa stava succedendo in Lombardia, si sono spaventate e questo distanziamento è stato osservato molto bene. Io vedo le curve che sono in discesa, c’è un appiattimento, non c’è una discesa ripida. Questo vuol dire che il virus sta perdendo potenza. Le terapie intensive si stanno svuotando. Il virus sta perdendo potenza grazie alle terapie, azzeccate, e al nostro distanziamento. Il 4 maggio però non è tana libera tutti, continuiamo così e vinciamo davvero, altrimenti no.

La mia paura è che possa succedere quello che è successo in Germania, che hanno allentato e hanno avuto rialzo dei contagiati, ora di nuovo in discesa. Non dico che è quasi fisiologico, ma se per uno o due giorni il numero dei casi leggermente aumenta non ci dobbiamo preoccupare perché con le regole e con le distanze riandrà giù.

I tempi sono questi. L’epidemiologia ci dice di andare cauti per non avere impennate con nuovi casi. Per cui i politici secondo me hanno agito bene sotto questo punto di vista. Anzi, danno delle date che io come epidemiologo non avrei dato, lei avrei date il giorno prima per il giorno dopo. Non avrei dato una data a lungo, però loro avranno in mano elementi per poterlo dire e poterlo fare. Questo 18 di maggio? Vediamo cosa succede tra il 4 e il 17. Ci sarà una maggiore apertura se tutto andrà bene”.


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