Scorrono le immagini della televisione e quasi in ogni canale e quasi a loop (a giro continuo) corre lo spot che chiede agli italiani di fare offerte per la Protezione Civile.

Ho il massimo rispetto per tutte le Istituzioni e quindi anche per il dipartimento della Protezione Civile, per cui figuriamoci quanto mi duole scrivere questo post.

Ma mi chiedo è mai possibile che chi è preposto per dovere d’ufficio alla tutela, all’assistenza ed all’approvvigionamento dei cittadini in difficoltà chieda agli stessi di essere aiutato?!

Come se la Guardia Costiera durante le operazioni di salvataggio chiedesse aiuto ai disperati in mare.

Ad un povero disgraziato non è consentito chiedere l’elemosina dinanzi ad una sede istituzionale perché lederebbe l’immagine e la dignità dello Stato ed allora perché lo stesso Stato non trova indegno ed indecoroso chiedere una libera offerta, possibilità che peraltro ai poveracci nega?

La dignità non esiste secondo le convenienze. È il Paese che deve dimostrare di averla sempre con comportamenti coerenti senza speculare sulla generosità dei propri cittadini. Anche perché lo Stato, in caso di necessità, è l’unico soggetto che può imporre per legge qualsiasi esborso ai propri contribuenti.

Forse a qualcuno è sfuggito che i cittadini italiani già versano allo stato italiano tra tasse ed imposte la bellezza di 830 miliardi l’anno e che il vertice della protezione civile già nel 2012, in tempo di pace, percepiva 294.000,00 euro l’anno, oltre ventimila euro al mese, tredicesima compresa.

Nulla da dire su quanto percepito dai singoli, comprendo le responsabilità, quei soldi saranno tutti meritati, figuriamoci.

Ma per chiedere soldi in maniera così insistente a chi da un mese sta a casa (magari con moglie e figli a carico) perché l’emergenza gli ha vietato di lavorare e non ha altre garanzie se non la promessa di 600 euro, una tantum – che l’INPS ancora deve erogare… e chissà quando erogherà, attacchi hacker permettendo – occorre avere uno stomaco di ferro.

Colgo l’occasione per ringraziare con un grande abbraccio, oggi purtroppo soltanto ideale, le forze dell’ordine, le forze armate, tutti i dipartimenti dello stato, gli enti locali e tutto il personale sanitario impegnati in prima linea per contrastare il terribile morbo.

Enrico Michetti


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