Il report quotidiano sul coronavirus parla di 10590 malati nel nostro paese, nel frattempo l’OMS ha dichiarato ufficialmente che il Covid-19 è una pandemia.

Stamane è arrivata la comunicazione da parte del Governo circa la volontà di stanziare 25 miliardi di euro per far fronte alle difficoltà economiche sorte (e che sorgeranno) a causa del coronavirus.

Gli investimenti del Governo sono sufficienti? Le imprese sono d’accordo a chiudere per un periodo ‘prestabilito’ per poi riaprire in sicurezza? Quali le urgenze del settore produttivo a cui è necessario prestare attenzione?

Ascolta l’intervista al Vicepresidente di Confindustria Maurizio Stirpe durante ‘Lavori in Corso con Luigia Luciani e Stefano Molinari.

“In questo momento è difficile valutare l’impatto e la consistenza dell’intervento del Governo per far fronte a quest’emergenza. A mio avviso non ci sono ancora tutti gli elementi per avere una contezza eccessiva di quello che è il danno che verrà determinato dall’epidemia di Covid-19.

In questo momento noi abbiamo segnalato al Governo e alle Regioni tre priorità:

  • un impegno da parte del mondo delle imprese a seguire pedissequamente le prescrizioni contenute nel decreto del Presidente del Consiglio emanato l’8 marzo quindi creeremo delle condizioni sempre più stringenti e di controllo all’interno delle imprese;
  • d’altro lato noi vogliamo la sospensione dell’attività produttiva su base volontaria e che questo avvenga solamente quando esistono comprovati motivi, noi non pensiamo che operazioni di distruzione del valore siano strumenti accettabili per far fronte a quest’emergenza
  • Noi vogliamo che rimanga la libera circolazione delle persone per andare a lavoro e la libera circolazione delle merci”.

Chiusura delle frontiere dell’Austria? 

Se l’Austria appartiene all’Ue deve prendere questa decisione in accordo con le istituzioni europee cosa che in realtà non è avvenuta e quindi la dice lunga sulla fragilità della coesione dei paesi dell’Ue.

Auspico un intervento delle autorità europee molto più energico.

L’Europa farebbe bene a prendere esempio da quello fatto dall’Italia e dalla Cina per scongiurare gli effetti che saranno devastanti per il nostro continente in toto, inutile negarlo”.


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