In questi giorni ho ricevuto critiche e insulti dai sostenitori dell’attuale governo, come se non fosse loro responsabilità occuparsi del coronavirus.
La colpa infatti sarebbe secondo qualcuno delle regioni, dei medici, delle strutture ospedaliere: ognuno avanza ipotesi secondo proprio gusto e fantasia.

Io mi rifaccio a ciò che dice la Costitituzione, articolo 117, secondo comma, lettera ‘Q’.

  • Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: dogane, protezione di confini nazionali e profilassi internazionale“.

Dal momento che in questo caso parliamo della terza variante, mi dispiace, ma questa è una responsabilità dello Stato e mi risulta che al momento quest’ultimo sia gestito da un certo Giuseppe Conte.
Sì, ai sensi della nostra Costituzione è colpa di quel governo se le cose non vanno bene: articolo 117, documentatevi.

Questo per quanto riguarda la parte giuridica, che dovrebbe andare di pari passo con quella morale.
Già, perché quando vedo un Presidente del Consiglio scaricare le colpe sui medici, sugli infermieri o su qualcun altro, per me è come un generale che dà la colpa a quelli che sono in trincea con lui perché sta perdendo la battaglia. Un generale dovrebbe sempre assumersi la responsabilità se le cose vanno male.

Un generale si deve occupare della salute dei cittadini, dell’economia dello Stato, ma anche dell’onore.
Cosa vuol dire?
Che se il New York Times parla dell’Italia come l’untore del mondo, la responsabilità è di chi è andato a reti unificate a fare certe affermazioni, perché lui è il generale, in questo momento.

Questo il motivo delle mie critiche (se c’è ancora diritto di critica) a Conte: saper gestire una situazione di crisi internazionale è una cosa seria, non è solo questione di alternare la giacca al golfino.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


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