Eccoci ancora con le cronache del coronavirus.

Forse si può pensare che tra i portati positivi ci sia quello che si ridà luce alla scienza.

Oggi, credo io, non ci sarebbe un italiano che non si vaccinerebbe se si fosse trovato a passare nelle zone infettate. Si spazzano via una serie di notizie false e tendenziose che hanno aggiunto confusione.

“Il virus è dovuto alle multinazionali del farmaco, Big Pharma, che in questo modo potrebbe poi vendere il vaccino”. Questo è un ragionamento che a posteriori può sempre essere fatto, però deve essere sostanziato nei fatti, con delle prove.

Che ci sia qualcuno che guadagna sui farmaci forse è qualcosa che dovrebbe essere impedito a molti. Ma siccome viviamo in un sistema capitalistico ecco che si guadagna sul cibo, sui farmaci, sull’acqua. Dunque non vedo perché dovremmo pensare qualcosa di negativo se non ne abbiamo le prove.

Così pure sul vaccino, spazzata via la montagna di notizie false e tendenziose si può cominciare a riapprezzare il ruolo della scienza, che è quella che ci deve guidare in questi casi.

E’ un fenomeno fisico, biologico, medico, e dunque va affrontato con gli strumenti della scienza, non con improvvisazione.

E’ poco tempo, non c’è stata la possibilità di vere osservazioni lunghe per poter scrivere articoli scientifici che sono le uniche cose che contano, perché gli scienziati si basano su quel terreno lì.

Se ne possono dire diverse sul coronavirus, ci può essere discussione tra gli studiosi, ma sono differenze di grado, non di genere.

E’ il momento in cui l’autorevolezza della scienza riprende il suo posto dopo che era stata presa a cannonate da tutte le parti.

Quando c’è la salute delle persone, la differenza tra vivere e morire o fra vivere bene e vivere infettati, ecco che tutti si devono affidare alla scienza per forza.

Questo è uno dei pochi portati positivi di questa situazione.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi


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