E’ stata una partita di Serie B. Non per colpa dell’Hellas che ha giocato bene, purtroppo raccogliendo soltanto polvere. Ma è stata orribile la Juventus, in affanno, sfiancata, slegata, con due tiri verso e non in porta nel primo tempo e in pareggio grazie all’autogol sul tiro non feroce di Ramsey.

I cambi di Sarri non hanno lasciato il segno, è stato Cuadrado, tra i superstiti del regime che fu, a decidere il gioco, come era accaduto a Madrid, correndo comunque e dovunque mentre Dybala ha fatto cose graziose ma un attaccante con le sue qualità non può andare al tiro una sola volta in meno di 90 minuti, fino a quando è rimasto in campo, limitandosi a qualche tocco di arte.

Cristiano Ronaldo si è innervosito come gli capita quando le cose vanno storte, il rigore lo ha messo in pace con la coscienza ma ha bisogno di altro e di altri.

Centrocampo tenuto in piedi da Matuidi con un imbarazzante Bentancur che è la cara triste dell’Uruguay, così indisponente nel tocco e ignorante nella lettura del gioco da essere sostituito non alla fine del primo tempo ma appena rientrato in campo nella ripresa, una bacchettata sui denti.

Difesa in trance dinanzi alle giocate del Verona, osceno Demiral che a parte l’aggressività fisica e la potenza atletica, deve imparare a giocare a football con il cervello e mi chiedo che cosa gli abbiano insegnato finora. Il debuttante Buffon ha dimostrato che la classe non è acqua parando, deviando, urlando, pregando, soffrendo come un ragazzino. Totale la Juventus ha vinto una partita da dimenticare, chi scrive e dice che si vede la mano di Sarri dovrà spiegarmi quante mani abbia Sarri che forse sta usando i guanti e invece dovrebbe prendere a schiaffi alcuni.

Tre punti e basta. Non altro se non il fatto che la curva di solito occupata dai ceffi si è comportata come una scolaresca diligente, la botta dei dodici arresti ha lasciato il segno sui compagni di brigata, il resto lo hanno fatto sessanta stewards e venti camionette della polizia. Che bello che è il football.

Tony Damascelli