Riflettori ancora sul caso Cucchi. Ha presentato istanza per costituirsi parte civile nell’udienza di oggi, 21 maggio, Riccardo Casamassima, l’appuntato e testimone chiave delle indagini sulla morte, avvenuta nel 2009, del giovane geometra sottoposto a custodia cautelare.

Ad averne parlato ai nostri microfoni è stato proprio il carabiniere, insieme al suo avvocato, Serena Gasperini, durante la diretta di “Lavori in corso”.

Ho deciso di costituirmi parte civile perché, comunque, l’azione fatta dal collega De Cianni è un’azione grave. E’ stata proposta un’accusa, sono state fatte delle relazioni nei miei riguardi” ha detto Casamassima, aggiungendo che “quello che il collega ha scritto è una cosa indecente nei miei riguardi. Poter pensare che una persona si esponga e dia una testimonianza per portare una verità a una famiglia in cambio di soldi è una cosa che, mi deve credere, io definisco squallida“.

A decidere di presentare istanza per costituirsi parte civile anche l’Arma dei Carabinieri, il ministero della Difesa e il ministero degli Interni. Interpellato da Stefano Molinari su quest’ultimo aspetto, Casamassima ha commentato che”per quello che sto subendo e questo lo ribadisco, non lo trovo coerente da parte dell’Arma penalizzare me, penalizzare la mia famiglia, negarci i diritti base che sono a tutela dei figli per chi fa lo stesso lavoro non è una cosa che è coerente con la costituzione della parte civile. Dopo la testimonianza sono stato messo ad aprire la porta. A un mese dalla testimonianza dopo aver confermato in aula quello già detto al Pm, mi sono ritrovato lo stipendio ridotto di 500 euro da un giorno all’altro, è una somma importante“.

In merito alla richiesta di processo, firmata dal pm Giovanni Bianco, per Casamassima e la sua compagna, con l’accusa di detenzione in casa quantitativi non determinati di sostanza stupefacente di tipo cocaina“, l’avvocato Gasperini ha precisato che “sono uscite sul giornale notizie false, perché a Casamassima non è stata trovata alcuna sostanza stupefacente. Abbiamo un procedimento a carico di Casamassima con indagini negative. L’accusa è possesso di sostanze stupefacente ai fini di spaccio, in quantitativo non specificato e non determinato di cocaina“.

Casamassima è poi intervenuto, parlando di sua moglie, anche lei appartenente all’arma dei carabinieri, e dei suoi stati d’animo in merito a questa vicenda: “Il primo incontro con l’avvocato Anselmo e Ilaria Cucchi dove ho dimostrato di aver paura. Ho detto ‘Io ho paura, avvocato Anselmo, come potete tutelarmi?’. La risposta che mi ha colpito e che mi ha fatto avere prontezza di avere di fronte un professionista è stata: ‘Riccardo, io non ti posso tutelare’. Questa cosa, anche se a sfavore mio, mi ha fatto capire che ci sono persone serie e dicevano le cose come stanno. Quando mia moglie mi ha accompagnato per fare le dichiarazioni e ha incrociato lo sguardo sofferente di Ilaria Cucchi, mi ha detto: ‘guarda, io quello che so dico. Non ce la faccio a vedere questa donna così’, riferendosi ad Ilaria“.

Noi siamo fortemente penalizzati, ma non solo noi. E’ una cosa che si ripercuote sui figli, sugli stati d’animo… Il comandante generale dell’arma non mi vuole incontrare, ho presentato diverse istanze per parlare direttamente con lui. Come militare, ho fatto tutto quello che è previsto in modo formale. E’ giusto che sappia chi sono io, sappia quello che ho fatto in precedenza a livello lavorativo, e si renda in conto guardandomi in faccia chi sono. Non facendosi condizionare, magari, da chi gli sta intorno” ha detto il carabiniere.

I risarcimenti non m’interessano, voglio tornare a fare il mio lavoro per cui mi sono arruolato” ha ribadito Casamassima in chiusura “ognuno deve avere un ruolo. Io ho avuto il ruolo di testimoniare, la Procura ha avuto il ruolo di fare delle indagini perfette, qualcuno non ci sta tutelando. Per far funzionare la macchina perfetta, ognuno deve avere un ruolo. Lo Stato ci ha abbandonato e non si rende conto, nonostante appelli, che c’è una famiglia in gravi difficoltà che sta chiedendo aiuto. E questo è grave“.