Il presidente della Lazio Claudio Lotito, a poche ore ormai dall’inizio del derby, ha infiammato la stracittadina con un’intervista a La Repubblica: “Da quando ci sono io, tolte Juve, Inter e Milan, la Lazio ha vinto più di chiunque in Italia. Una frecciatina alla Roma? È una constatazione, basta contare i trofei: due Coppe Italia, due Supercoppe. Poi magari qualcuno ha la Coppa delle Fiere… Non sono scaramantico. Se porto un prete a Formello mi dicono che faccio l’esorcismo, se loro fanno benedire gli uffici da monsignor Fisichella va bene. Due pesi e due misure

Anche la Lazio sta pensando a un nuovo stadio per il futuro. Lotito, in questo caso, ha attaccato le istituzioni: “Il nostro progetto per lo stadio nuovo sulla Tiberina? Mi sono stufato di fare da apripista. Mando avanti gli altri. Un principio deve valere per tutti. Che facciamo, guelfi e ghibellini? Se il Comune consente a una delle due di fare lo stadio, deve farlo anche l’altra. Se uno stadio è a ridosso del Tevere allora non ci saranno problemi per chi lo realizza ad una distanza maggiore, o no? La nostra idea include costruzioni residenziali, ma la legge stadi nega questa possibilità? Ed è un errore. La Juve lo ha capito: per aumentare i ricavi da stadio non bastano gli skybox, servono 20mila residenti in zona. Per questo di nuovi stadi non ne fa nessuno, sarebbero nel deserto”.  

Lotito è stato spesso contestato, specialmente per il mercato: “I tifosi mi criticano, ma in estate ho comprato e ho rifiutato per un calciatore un’offerta a cifre a cui nessuno al mondo avrebbe detto di no. Milinkovic? Il nome non lo dico. Mi ero impegnato con Inzaghi a non cederlo. E l’offerta arrivò al penultimo giorno di mercato, non avevo tempo per sostituirlo. Voglio rompere l’assioma per cui più spendi, più vinci. Ci sono esempi recenti all’estero di outsider capaci di battere i colossi. La Lazio come il Leicester? Non regge, la Lazio è stabilmente tra le grandi. È mancata in alcune performance quest’anno, nonostante i miei investimenti”.

Lotito ha concluso l’intervista parlando di arbitraggi e Var: “Ce l’ho sempre con gli arbitri? Altri presidenti parlano molto del tema, io no. Faccio solo una domanda: secondo voi ci hanno avvantaggiato o penalizzato? L’anno scorso mi sono costati 40 milioni di euro, perché non siamo andati in Champions. Amo il calcio romantico, oggi ci sono interessi in ballo. Errare humanum est, sed perseverare diabolicum. Puoi sbagliare una volta. Due, tre, quattro. Ma se sono ricorrenti devo capire. Non credo a coincidenze. Oggi col Var sbagliare è più difficile. Non condivido quando qualcuno non se ne avvale, non è uno strumento alternativo, ma di supporto”.