Elio Pautasso, amministratore di Hippogroup Roma Capannelle, è stato contattato e intervistato da Alessio Di Francesco per Radioradio.it per fare chiarezza in merito alla Commissione Trasparenza sull’impianto di Capannelle, convocata questa mattina negli uffici di Roma Capitale.

Ingegner Pautasso, l’assessore Frongia sostiene di aver accolto la vostra istanza di continuare a pagare 66 mila euro l’anno, ma che voi non sembrate aver reagito alla notizia con l’entusiasmo che si aspettava?

“Non possiamo essere entusiasti. La lettera, della quale ha dato contezza l’assessore Frongia in commissione, non è un accoglimento della richiesta fatta infatti non è riportato un canone certo, come invece avevamo richiesto. I 66 mila euro sono considerati a titolo di acconto, come più volte specificato nella lettera, su una futura sentenza, peraltro solo di primo grado, del tribunale civile relativa alla quantificazione del canone dovuto, che se andrà bene arriverà solo nel 2021. Poi è stata disattesa l’altra richiesta, quella relativa all’indicazione di una data certa di pubblicazione del nuovo bando per la gestione dell’impianto. Sottolineo che nella lettera il bando non è mai menzionato”.

Quindi nulla di fatto?

“Certamente non per la ripresa delle corse. Noi risponderemo alla comunicazione del comune entro dieci giorno come richiesto, e lo faremo soprattutto a tutela degli interessi di Hippogroup, dei dipendenti, dei collaboratori e di tutti i lavoratori dell’indotto di Capannelle ma, per il momento, le corse non riprenderanno”.

Nel comunicato congiunto con Roma Capitale del 31 Gennaio scorso, avevate indicato la fine febbraio come temine ultimo per dirimere la situazione. La scadenza è davvero molto vicina… Resta valida?

“Sì, per noi resta valido. Ci resta pochissimo tempo per affrontare e risolvere definitivamente questa vicenda, ma non certamente alle condizioni contenute della lettera ricevuta oggi”.

Quindi cosa chiedete e che nella lettera non è specificato?

“Semplicemente l’applicazione dell’istanza presentata ai sensi dell’art. 22 del nuovo regolamento degli impianti sportivi che prevede un termine certo per la fissazione del bando di gara, il pagamento di un’indennità di detenzione dell’impianto pari all’ultimo canone previsto dalla concessione scaduta (i famosi 66000 euro circa più aggiornamento Istat, ndr) senza considerarlo un acconto in attesa di una sentenza futura come invece vorrebbe il comune”.

L’assessore, sia in commissione stamattina e successivamente sui social, ha ipotizzato che la vostra esitazione, a seguito della proposta, possa far  pensare che probabilmente esistono nella società dei problemi interni che non consentono al gruppo di poter gestire ancora l’impianto. E’ così?

Smentisco categoricamente, come ho già fatto energicamente in commissione stamattina. La nostra esitazione e il nostro scarso entusiasmo, come lo chiama l’assessore, scaturisce solo ed unicamente dalla scarsa chiarezza nella determinazione del canone e nella mancanza di un termine certo per il bando“.

L’assessore però scrive che, prima del bando, bisogna necessariamente  risolvere una serie di problematiche, senza le quali è impossibile portarne avanti la formulazione: contenzioso fra Roma Capitale e Hippogroup; pendente dinnanzi al Tar Lazio il ricorso presentato da Hippogroup sulla proroga; incongruenze al catasto fra quanto censito e lo stato effettivo dei luoghi; presenza di abusivismo edilizio e di occupazioni senza titolo; assenza di certificazioni, collaudi e dichiarazioni di conformità impianti; verifica della consistenza e dello stato manutentivo dell’impianto sportivo.

Non mi risulta che il nostro ricorso al Tar sulla proroga possa bloccare l’iter del bando. Tutti le altre problematiche le può risolvere solo ed unicamente il proprietario dell’impianto che è Roma Capitale, non certamente Hippogroup che ricordo è il concessionario uscente. Da parte nostra possiamo dare, come abbiamo sempre fatto in occasione dei passati sopralluoghi, la massima disponibilità, per agevolare il comune per la risoluzione di queste problematiche che ribadisco compete a Roma Capitale in quanto proprietaria dell’impianto. Naturalmente da parte nostra non c’è solo la massima disponibilità per risolvere i problemi tecnici di cui parla l’assessore per arrivare al bando, ma siamo pronti già a partire da lunedì ad incontrare nuovamente l’amministrazione per scongiurare un epilogo negativo di questa vicenda, che penalizzerebbe non solo l’Ippica romana ma tutta l’Ippica Italiana”.