A “Lavori in corso” è intervenuto un prof. Paolo Becchi molto critico riguardo le parole di Grillo sulle elezioni sarde in cui il Movimento 5 Stelle è stato messo all’angolo dal PD e dal Centrodestra a stampo leghista. Prima di passare ai risultati delle cabine però uno degli ideologi del Movimento pentastellato (“diciamo che sono stato iscritto“) ha riservato un plauso alla proposta di legge leghista per la tutela della musica italiana nelle radio, fissando un tetto di trasmissione del 33% del materiale musicale made in Italy.

“DDL per la musica italiana? Non possiamo dimenticare la nostra tradizione”

Il prof. Becchi si è detto a favore del Ddl proposto da Alessandro Morelli: “Nelle radio complessivamente italiane, non private quindi ma nelle radio e nelle televisioni pubbliche io direi di dare spazio alla canzone italiana che ci sia la presenza della canzone italiana nel servizio pubblico radiotelevisvo per me è abbastanza importante“. Idea sovranista? Filoleghista? No, culturale perché per Becchi c’è bisogno di custodire la memoria dei nostri artisti storici e di proteggere quelli contemporanei, in linea con quanto detto dal presidente della Siae Mogol: “Non possiamo dimenticare tutta la nostra tradizione di canzoni e anche canzonette, perché no.

“Movimento incompetente? Detto da Grillo…”

Da testimone chiave per il Movimento 5 Stelle, Becchi ha poi commentato il risultato fallimentare in Sardegna riservandosi una stoccata a Beppe Grillo, che ha bacchettato il partito giudicandolo non all’altezza: “Detto da Grillo fa veramente ridere, lui dovrebbe intervenire oppure star zitto. Lui è solo un garante del partito e anche se ha la possibilità di fare qualsiasi cosa fa invece queste battutine.

Il problema dei pentastellati per il prof. Becchi non è l’incompetenza, ma l’identità che il Movimento sembra aver smarrito: “Grillo forse ha constatato che questo partito non è più il suo figliolo perché l’idea era diversa, era l’idea di un movimento antisistema, antipartitico. Non faccia queste battutine ma intervenga. Il M5S ha avuto un exploit in un momento particolare, ma in linea generale ha sempre sofferto perché non avendo un’organizzazione capillare sul territorio come PD e lega si trova in difficoltà. Poi in territori dove le liste civiche sono determinanti è chiaro che il Movimento viene danneggiato.”

Quanto durerà il Governo?

Dopo le elezioni in Abruzzo e le più recenti in Sardegna comunque l’elettorato più fedele del Movimento e si sta chiedendo se sia giusto mettersi in allarme, viste anche alcune tensioni con la Lega (invece in ascesa): “E’ troppo presto per dire se il Movimento si stia sgretolando. Se il Governo in questi quattro anni (perché contrariamente a quanto dicono tutti durerà questo tempo) troverà un senso alla sua vita potrà continuare. Il M5S ha la possibilità di studiare il cambiamento“. Qualcosa dovrebbe farlo invece anche Matteo Salvini e l’ala verde del Parlamento secondo Becchi: “Anche la Lega deve crescere perché non è più quella di una volta. E’ vero ha un bell’elettorato ma vi faccio questa domanda: conoscete per caso le differenze tra programmi politici di Lega e 5 Stelle alle prossime elezioni europee?