L’attrice, che tornerà presto in tv con “Che Dio ci aiuti 5”, ha raccontato la violenza subita nel corso di un’intervista.

Ha riaperto, con coraggio, una vecchia ferita e l’ha fatto dopo aver passato un anno carico di soddisfazioni professionali, ma anche di perdite significative, Elena Sofia Ricci che, nel corso di un’intervista a “Libero“, ha rivelato un drammatico episodio del suo passato.

Ora che mia mamma è venuta a mancare, posso parlare con libertà: a 12 anni sono stata abusata. Non l’ ho mai dichiarato prima perché purtroppo è stata mia madre a consegnarmi inconsapevolmente nelle mani del mio carnefice, mandandomi in vacanza con un amico di famiglia” ha dichiarato l’attrice protagonista di “Loro” di Paolo Sorrentino, una violenza che ha lasciato il segno e che, come ricorda lei stessa, “nessun uomo ha il diritto di esercitare il proprio potere per violentare una donna, adulta o minorenne“.

L’aggressore pedofilo, ha raccontato Elena Sofia Ricci, è stato in seguito arrestato per altri abusi: “Purtroppo i casi come il mio sono molti e non tutte riescono a uscirne. Io stessa non ne sono ancora fuori del tutto: è come avere un imprinting, che non ti scegli ma ti ritrovi addosso.

“Quando una bambina che diventa ragazza è fragile può arrivare a pensare di non meritarsi nulla e che deve vendersi” chiarisce l’attrice entrando nel merito della tematica sempre attuale come il movimento #metoo, aggiungendo che “non è sempre facile dire di no. Poi, certo, come mostra Sorrentino esiste anche un esercito di donne con il pelo sullo stomaco, pronte a vendersi. Ma la sostanza non cambia: nessun uomo ha il diritto di usare il proprio potere per abusare di una donna, fragile o furba che sia.”