L’ex Ministro dello sviluppo economico ha toccato, in diretta radiofonica a Un giorno speciale, diverse tematiche, dal reddito di cittadinanza al suo manifesto europeista.

Ha inaugurato la mattinata di “Un giorno speciale” con Francesco Vergovich Carlo Calenda, ex Ministro dello sviluppo economico sotto i governi Renzi e Gentiloni. Intervenuto telefonicamente in diretta e interpellato da Vergovich in merito alle problematiche delle aziende pubbliche della Capitale, il politico PD ha affermato che, secondo lui, uno dei problemi “è la scarsa attenzione ed è una cosa che la politica fa pochissimo. Noi siamo un Paese che parla continuamente di grandi riforme, ma poi non si occupa di gestire le cose, ed è la ragione per cui il pubblico è, spesso, meno efficiente del privato.

L’attenzione di chi è al vertice del pubblico, ossia il politico, è poco attento alla gestione, perché la gestione non fa notizia” ha proseguito Carlo Calenda, ricordando di aver “lavorato con l’amministrazione capitolina, cercando di fare un progetto di rilancio di Roma e purtroppo il problema vero della Raggi è l’incapacità gestionale, è una cosa che proprio le sfugge. Lei non è responsabile ovviamente di tutti i mali di Roma, ma non ha nessuna attenzione alla gestione.”

Sul rapporto tra Stato e piccole e medie imprese, Calenda ha detto “di aver fatto un piano da 30 miliardi di euro, che si chiama Industria 4.0 ed era sostanzialmente un piano di incentivi fiscali automatici. Era il più grosso in Europa, che ha fatto sì che, dal 2017, le imprese italiane hanno investito in macchinari e nel digitale. E’ stato un grandissimo piano, purtroppo indebolito da questo governo, che ha un’idea molto assistenziale della politica e della politica economica. Il reddito di cittadinanza, invece, per come è costruito è sbagliato, aumenterà il lavoro nero, ma rafforzare quello che abbiamo fatto noi, il reddito d’inclusione, per chi non ce la fa a fine mese è una cosa sacrosanta. Bisogna, quindi, proporre delle modifiche al reddito di cittadinanza.”

E ancora, entrando nel merito del suo manifesto europeista: “Non credo alle ammucchiate ‘contro’, ma alle alleanze ‘per’. Il manifesto ha raggiunto 100 mila adesioni in tre giorni sul sito di siamoeuropei.it ed è molto significativo, che dà alcune priorità per costruire un’Europa nuova. Noi dobbiamo rimanere saldamente tra i paesi in testa dell’Europa: con Francia e Germania ho discusso e litigato spesso, ma si sta in serie A, anche per una ragione d’interesse nazionale. Questi sono paesi che rubano gli interessi e il lavoro, sfruttano i fondi europei che ricevono per offrire condizioni che noi non siamo in grado di offrire, non si assumono responsabilità sui migranti e sono pure a favore dell’austerità. E’ un problema di posizionamento profondo: questo governo italiano ci sta facendo uscire dal gruppo di testa dei paesi europei.”

Chi partecipa a questa lista unitaria non può cercare contemporaneamente alleanze nazionali con la Lega e con il Movimento 5 stelle, perché il trasformismo è uno dei più grandi problemi italiani. Penso che la coerenza sia una cosa che paga sempre in politica, anche a costo di dire dei no e di dirli, però, in maniera trasparente e chiara” ha ribadito Carlo Calenda, tirando le fila del discorso sulla sua lista europeista.

E, alla domanda di Vergovich sulla complessa malattia che ha colpito la sua compagna di vita, Calenda ha risposto, in tono fermo e al tempo stesso rassicurante, che “Mia moglie ha fatto il trapianto di midollo e dopo 100 giorni sta meglio. Il 23 dicembre abbiamo festeggiato i 100 giorni dal trapianto, ma la strada è ancora lunga. Il 24 mattina mi sono svegliato con due ernie del disco… Diciamo che il 2018 per me è da dimenticare però sono felice di averla a casa, mi mancava un pezzo di me. Sono fidanzato con mia moglie da quando avevo 18 anni, è una grande storia d’amore.