Nello studio di Social Room di Radio Radio è intervenuto Diego Fusaro, noto saggista italiano che, intervistato da Fabio Duranti,ha spiegato e approfondito la propria posizione sul significato dei termini “turbomondialismo apolide” e “iperliberismo”.

Oppositore fervente del turbomondialismo, il giovane filosofo ha dichiarato di ritenere “fondamentale ripartire dalla civiltà ellenica basata sull’idea di metron di misura. La nostra, invece, è una società all’insegna della dismisura, sicché quello che io propongo all’interno del mio sistema di riflessione è, essenzialmente, un ritorno alla metafisica classica nella giusta misura“.

Se vi è, secondo Fusaro, un concetto che presso i greci è fondamentale è quello di “un orizzonte condiviso dalla grecità tutta quello è proprio il concetto di metron, di giusta misura. La nostra epoca ha tradito la giusta misura, la grecità da cui proveniamo, e si è consegnata a un iniziale idea di limitatezza applicato in ogni ambito, in quello economico. Abbiamo, quindi, la crescita del turbo capitalismo, che mira alla crescita dei profitti, con annessa disumanizzazione dei rapporti umani“.

La giusta misura, applicata quindi in ogni ambito, come ad esempio quello artistico, dà “una forma, una giusta proporzione ed evita gli eccessi“.

“L’uomo”, spiega Diego Fusaro, “è limitato secondo natura, una finitudine, secondo i greci, che ci caratterizza. Nei poemi omerici, ad esempio, gli dei olimpici provano un senso d’invidia nei confronti dei mortali, proprio perché solo i mortali sono finiti e dunque possono attribuire un significato al loro esistere“.

L’uomo contemporaneo“, ha proseguito poi Fusaro, “è invece più faustiano che greco. Vuole dissolvere ogni idea di misura, per far scatenare la tecnica come proprio nucleo metafisico, il potenziamento che non conosce alcun limite di misura“.

Bisogna riappropriarsi della grande civiltà ellenica. L’odierna civiltà è votata a un cieco nichilismo che non produce mai soddisfazione. Ripartire dalla società greca può essere il giusto inizio per una ripartenza di tutta la civiltà europea” ha concluso il saggista.