Furono gli spagnoli ad introdurre per la prima volta il pomodoro in Europa dopo la scoperta dell’America, conservandogli lo stesso nome con il quale era stato denominato, in lingua nahuatl, dagli stessi aztechi: tomatl.

La pianta ha il suo centro d’origine nelle isole Galapagos e nella zona compresa tra Cile, Perù ed Ecuador. Le popolazioni messicane e le altre del continente americano, consideravano il pomodoro come pianta ornamentale e come tale gli spagnoli la diffusero nel vecchio continente. 

All’inizio, infatti, gli europei ritennero i frutti pericolosi per la salute, per cui il pomodoro fu relegato nei giardini, grazie ai suoi bei frutti. Solo dal 1800 il pomodoro diventò pianta di interesse agrario e quindi alimentare, anche se già nel XVI secolo pare ci fu un audace assaggiatore che in una testimonianza scritta gli attribuì proprietà eccitanti e afrodisiache; tale diceria valse al pomodoro il romantico appellativo di “pomme d’amour”. In Italia fu citato per la prima volta dal Matthioli come Mala aureaPomi d’oro (dunque “mela d’oro”), per la qual cosa si pensa che i primi frutti giunti in Europa fossero di colore giallo.

Si comprende quindi che il pomodoro non è sempre stato rosso, ma è’ stata l’aria del Mediterraneo, nel corso del XVII secolo, quando la sua coltivazione cominciò a diffondersi, a conferirgli i colori intensi e vistosi che oggi lo caratterizzano.

Le sue bacche, infatti, un tempo erano di un delicato colore giallo dorato, lo stesso colore che oggi ormai caratterizza soltanto pochissime varietà, come quella che cresce alle falde del Vesuvio.Si tratta di un ecotipo di origine antica che, in questa zona della Campania, viene coltivato da secoli, grazie anche ai monaci camaldolesi di Nola, che lo hanno coltivato per secoli nei loro orti.

Attualmente il pomodorino giallo è conosciuto e diffuso anche al di fuori dell’areale di produzione e sono sempre più numerosi i mercati ortofrutticoli di tutta Italia in cui è possibile imbattersi nelle invitanti bacche dorate del Vesuvio. Il prodotto ha assunto tanto rilevo nella gastronomia da diventare un vero trend food, così da indurre il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali a inserirlo nei P.A.T., cioè nell’elenco dei Prodotti Agrolimentari Tradizionali.

La coltivazione dei pomodorini gialli viene effettuata ancora oggi con tecniche rigorosamente manuali su pali di sostegno che tengono il frutto separato dalla terra. Il periodo di coltivazione è compreso tra i mesi di aprile e di settembre. La stagione del raccolto comincia a partire dalla fine di luglio e prosegue fino alla metà di settembre.

Piccolo e di forma ovale, il pomodorino giallo del Vesuvio (appartenente alla varietà Giagiù) è ricco di semi, non molto acquoso e con buccia un pochino coriacea, per cui si presta bene come pomodorino da serbo (i grappolini raccolti in luglio e agosto, si conservano benissimo fino alla primavera successiva inoltrata (ovviamente in ambienti freschi e ventilati). Il popolo conservava i grappoli nelle zona in ombra dei balconi, da cui il nome di “piennolo” cioè pendolo, con cui viene ancora oggi indicato. 

Il pomodorino giallo presenta inoltre bassissima acidità, ricchezza di beta carotene e di altre sostanze antiossidanti, oltre che di vitamina A, gruppo B, e C , oltre a calcio, ferro, fosforo e potassio. Al palato svela un gusto morbido e delicato e fresco, proprio come il suo profumo.

L’elevato contenuto di pectina consente di realizzare salse cremose e consistenti in pochi minuti. Il gusto dolce ed intenso ed il profumo fresco e piacevole donano un tocco speciale ad ogni ricetta in cui vengono impiegati. 

Pomodorino giallo & Pesce a polpa bianca

Un’alternativa perfetta al classico pomodoro rosso, dal momento che quello giallo possiede minore acidità e un gusto più gentile, perfetto per non coprire eccessivamente il gusto genuino del pesce fresco a polpa bianca, ma anche dei frutti di mare.

Sarà ottimo dunque sia da cuocere saltato in padella per accompagnare pesci cotti alla piastra, al cartoccio o al forno, sia da impiegare in guazzetti, zuppe e sauté dal sapore più delicato.

Pomodorino giallo & Peperoni

Che siano quelli gialli per un abbinamento lineare nel colore, o quelli verdi per un contrasto di tonalità e sapori più accentuato, il pomodorino giallo si mostra perfetto per entrare a far parte delle ricette a base di peperoni, dalla pizza da condire con una base di passata gialla, alla classica peperonata da arricchire con i pomodorini tagliati a metà, fino alle salse e condimenti per pasta a base di peperoni, che grazie all’aggiunta di questo ingrediente assumeranno un sapore e una consistenza più equilibrata al palato. 

Pomodorino giallo & Curcuma

Un accostamento che anche in questo caso tende a ingentilire il sapore della curcuma, ad esempio all’interno di una zuppa fredda o calda a base di pomodorini gialli, o lasciando marinare i pomodorini conditi con sale, curcuma e olio extravergine per poi saltarli velocemente in padella e accompagnare secondi piatti a base di carni bianche, tofu fritto o alla griglia, uova. 

Pomodorino giallo & Bottarga

Il sapore marcato della bottarga di muggine di qualità, tagliata in sfoglie sottilissime, è perfetto per incontrare il sapore del pomodorino giallo fresco o in versione confit per creare sia primi piatti che finger food da veri gourmet. Provate inoltre ad “incentivare” ancora l’abbinamento servendolo sopra un cucchiaio di burrata pugliese. 

Fonte: Prodigus.it


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