Il governatore uscente della Banca d'Italia, Ignazio Visco, è stato criticato dal Financial Times per la gestione del debito pubblico…
Gli indicatori congiunturali più recenti suggeriscono che l'economia italiana nei prossimi mesi probabilmente rimarrà debole. Lo ha dichiarato il presidente…
Il governo ha dovuto fare i conti con la rabbia dei contribuenti, la derisione dell'Europa, le casse vuote a causa…
Il mercato obbligazionario sta vivendo un periodo di ribasso record che dura da oltre 800 giorni, superando così la crisi…
In Italia, un po' come a Bruxelles, sappiamo tutti che c'è un partito di tipo trasversale che sostiene Forza Spread,…
Oggi parliamo brevemente della vicenda del POS. Se nell'ultimo trimestre il governo Meloni ha voluto imporre le proprie esigenze alla…
Sembra che ci siano delle notizie negative per le famiglie italiane. Secondo quanto leggiamo dal primo dicembre la bolletta del…
A Berlino si è tenuto il quinto forum tra le associazioni industriali delle tre grandi potenze manifatturiere d'Europa. La manifattura…
Oggi torniamo a parlare di un tema che molti anni fa era di dominio pubblico di tutti i giorni, le…
Negli ultimi giorni è stata ripetuta sui media, in modo abbastanza ossessivo, una frase pronunciata dal ministro Giancarlo Giorgetti riguardo…
In merito ad alcune puntate che io ho fatto recentemente sul tema ESG, cioè Environment, Social and Governance, un complesso…
Oggi parliamo dello spread. Un po’ come successe nel 2011, non è ormai più un mistero il fatto che in Italia e anche a Bruxelles ci sia un partito trasversale che tifa forza spread. Avvenne nel 2011 con esiti che ancora ricordiamo, avvenne nel 2018, lo ricorderete, con il primo governo giallo-verde, cioè Lega e 5 Stelle. Seppure con notevoli differenze rispetto a quei due episodi, quello che portò poi al Governo Monti e quello che poi fece cadere il primo governo gialloverde. Ci risiamo, cioè ancora questa volontà italiana di farci del male. Per esempio su Repubblica alcuni giorni fa ha perso un titolo che offriva un'immagine esemplificativa della bagarre che attende il governo nelle prossime settimane e il recente contesto di aumento generalizzato dei tassi di interesse è provocato da aggressive dichiarazioni sul livello del futuro dei tassi provenienti da esponenti della Federal Reserve americana e della Banca Centrale Europea dove il BTP, cioè i buoni del tesoro pluriennali, ha mostrato maggiore sensibilità al rialzo rispetto al Bund, che è l'omonimo decennale tedesco. Ma se noi guardiamo indietro di un anno, il BTP decennale offriva lo stesso rendimento di oggi, mentre il Bund tedesco è saluto dal 2,20 al 2,85%. Per questo motivo lo spread è sceso di 60 punti da circa 255 a circa 195 in questi giorni. Ovviamente bisogna anche ricordare che il 4,7% di un anno fa si registrò con una inflazione record che era quasi al 12% su base annua e con la Banca Centrale Europea che era impegnata a rialzare i tassi a colpi di 75 punti base alla volta. Oggi la situazione è un po' diversa perché siamo con un'inflazione al 54% ad agosto naturalmente, sto dicendo gli ultimi dati noti, e probabilmente potrebbe esserci un calo ad ottobre e quindi quel rendimento potrebbe diventare un richiamo interessante. Insomma l'impressione che in questi giorni gli investitori abbiano sovrastimato le recenti parole di Christine Lagarde che ancora usa un linguaggio aggressivo e non si convinca che non può più seguire la politica monetaria della Fed, cioè della banca centrale americana, perché ci sono grandi differenze storiche e prospettiche sulla ragione dell'inflazione. La nota che vi voglio dare è che continuiamo sempre a parlare di finanza. Abbiamo dei governi che ormai da vent'anni in Italia non capiscono che bisogna cambiare completamente il piano economico. Dobbiamo tornare a parlare di famiglie e soprattutto imprese, perché sono le imprese che creano i posti di lavoro e creano i prodotti e i servizi. Continuare a parlare di finanza per la finanza non ci farà uscire dalla situazione. Malvezzi Quotidiani - L'economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi
Secondo quanto si apprende dai giornali come il Corriere della Sera o Il Sole 24 Ore, il Governo ha presentato…
Torniamo a parlare della tematica cosiddetta "ESG". Che sia in atto un piano di occupazione dello spazio economico attraverso un…
Oggi voglio dare qualche statistica, ma al di là dei numeri mi interessa commentare il significato, perché molto spesso vengono…
Parliamo di un tema che in realtà risale ad otto anni fa, e forse molti di voi ricorderanno quando scrivevo…
Torniamo a parlare oggi di PNRR.Finalmente una decisione che modifica per la prima volta il Piano Nazionale di Ripresa e…
Nel 2022 l'industria italiana ha registrato una crescita del fatturato nominale del 30,9% e dello 0,6% in termini reali, nonostante…
La Banca Centrale Europea ha deciso il decimo aumento dei tassi di interesse in ben 14 mesi e, come ben…
Erano anni che vi avvisavo che volevano arrivare qui, e finalmente ci sono arrivati in modo chiaro, trasparente, lo dicono anche senza vergogna. L'aggettivo ambizioso emerge nel discorso di Ursula Von der Leyen al Parlamento Europeo sullo Stato dell'Unione Europea, sottolineando l'importanza di ristrutturare almeno il 50% del patrimonio immobiliare italiano, tradotto le case, per limitare l'aumento della temperatura terrestre entro il 2050. Vogliono tanto bene all'ambiente. Tuttavia il governo Meloni sembra incerto su questo tema. Non capisco cosa debba esserci d'incertezza, ma comunque in questo contesto è stata proposta la creazione di un mercato di sostituzione degli immobili, in cui i grandi proprietari immobiliari venderebbero case nuove ad alta efficienza energetica, ricevendo delle case in cambio con un basso rendimento energetico. Le grandi società di gestione immobiliare investirebbero quindi nella ristrutturazione delle case, per poi rivenderle. Questa proposta avanzata da Confindustria, Asso Immobiliare. richiederebbe incentivi e sostegno statali che però solleva dubbi riguardo al valore delle case da permutare e al ruolo dello Stato in un mercato competitivo come quello dell'Unione Europea. Ora, il problema qual è? La casa ha un significato culturale importante in Italia, essendo parte del concetto made in Italy e della cultura del buon vivere italiano e la maggior parte delle case in Italia è di proprietà dei loro abitanti, non di grandi fondi. La casa rappresenta la famiglia, il lavoro, la crescita, la stabilità. Pertanto io non capisco cosa il governo Meloni debba discutere, perché l'idea folle, assurda, a mio parere agghiacciante, di sradicare le persone dalle loro abitazioni per metterle nella mani della finanza immobiliare, francamente è qualcosa che io aborro rispetto alle origini storiche e sociologiche del nostro Paese. Io ve lo dico da anni, è lì che vogliono andare con la finanza, a colpire il patrimonio immobiliario italiano e con la scusa di salvare l'ambiente, ma diciamolo chiaro, vogliono dare le case, il patrimonio immobiliario italiano nelle mani di grandi fondi di gestione della finanza, dimenticando che l'Italia è fatta di piccoli comuni, di tanti anziani, di persone povere che hanno investito tutto il proprio reddito non nelle azioni, non in borsa, ma in quella cosa lì, il mattone, la casa, perlomeno più o meno fino a dieci anni fa, quando poi il governo Monti impostò questa strada. Ecco, io penso che il governo Meloni debba riflettere molto attentamente sull'andare in questa direzione, perché ci sono delle famiglie da tutelare, non i grandi patrimoni immobiliari, delle famiglie.