Yildiz, il modello Del Piero e il nodo sul rinnovo ▷ “6 milioni? È assurdo li prenda David, non lui”

La Juventus e Kenan Yildiz sono davanti a un passaggio chiave: il talento turco, ormai riconosciuto come leader tecnico della squadra, ha aperto il dialogo per il rinnovo di contratto con i bianconeri. Un accordo che, nelle intenzioni del club, dovrebbe arrivare fino al 2030, allungando di un anno l’attuale scadenza fissata al 2029.

Il nodo principale è economico. Yildiz, che oggi percepisce 1,7 milioni di euro a stagione, chiede un adeguamento fino a 6 milioni annui, cifra che rappresenta il tetto massimo salariale stabilito dalla Juventus e già riconosciuto a Jonathan David. La società ha messo sul tavolo una proposta compresa tra 4 e 5 milioni, con una parte variabile legata a obiettivi personali e di squadra. La distanza, in termini numerici, è di circa un milione.

Ma il rinnovo di Yildiz non è solo una questione di stipendio.

Non solo soldi: per il rinnovo del contratto Yildiz chiede garanzie sulla Juventus che verrà

Dietro lo stallo della trattativa c’è soprattutto la richiesta di chiarezza sul progetto sportivo. Yildiz vuole sapere che tipo di Juventus sarà quella dei prossimi anni: competitiva, ambiziosa, capace di vincere in Italia e in Europa. Il numero 10 sogna di diventare un punto di riferimento come lo è stato Alessandro Del Piero, ma dentro un contesto all’altezza.

I dialoghi si sono raffreddati nelle settimane segnate dall’esonero di Tudor, con una squadra in difficoltà di risultati e lontana dalla certezza Champions. Le parti, forti di un rapporto sempre definito leale, hanno deciso di prendersi tempo. L’arrivo di Spalletti ha migliorato classifica e percezione, ma la questione resta aperta.

Nel frattempo, il rischio è quello di un inserimento esterno: Real Madrid (dove ritroverebbe Huijsen) e diversi top club inglesi, con il Chelsea in prima fila, monitorano la situazione. La Juve, però, vuole rispettare il patto di ferro con il giocatore e blindarlo.

Agresti: “Yildiz è irrinunciabile. Può essere il simbolo della Juve dei prossimi dieci anni”

A entrare con forza nel dibattito è stato Stefano Agresti, vice direttore della Gazzetta dello Sport, intervenuto a Radio Radio Mattino – Sport e News. Le sue parole sono nette. «Io penso che Yildiz sia un giocatore irrinunciabile. Può essere il futuro della Juve per i prossimi dieci anni. Francamente vedo pochi calciatori a livello internazionale, a quell’età, così forti e così determinanti».

Agresti affronta anche il tema del paragone con Del Piero, spesso considerato azzardato. «Quando viene accostato a Del Piero c’è chi dice che si esagera. Ma Yildiz ha vent’anni. Io Del Piero a vent’anni lo ricordo bene: era un po’ questo. Grande personalità, ovviamente grande talento».

Il punto centrale del ragionamento di Agresti riguarda il contesto. «Non è facile avere quel ruolo nella Juve. Un conto è fare certe cose in una squadra media, un altro è farle alla Juve. Yildiz le sta facendo alla Juve, e questo significa avere una personalità enorme, oltre a uno straordinario talento».

Secondo il vice direttore della Gazzetta, il club deve essere chiaro: se vuole costruire un ciclo vincente, non può prescindere dal suo numero 10. «Io penso che la Juve, se vuole costruire un futuro di vittorie, non possa prescindere da Yildiz. Poi certo, si può vincere anche senza, ma perdi un potenziale grande campione che non ti puoi permettere di perdere».

Il nodo stipendio e il confronto (paradossale) con David

Sul tema economico, Agresti ridimensiona il problema. «Chiede i soldi di David. Non è che chiede una cifra che la Juve non paga a nessuno: chiede i soldi di David». Una frase che pesa, perché sposta il discorso dalla sostenibilità alla coerenza delle scelte societarie. Se la Juventus ha deciso che 6 milioni sono il tetto massimo per un top player, allora la domanda diventa inevitabile: perché non riconoscerli a Yildiz? Che davvero, rispetto al flop canadese, sta trascinando la squadra verso la rimonta in campionato…

Il dibattito resta aperto, ma una cosa è chiara: il rinnovo di Yildiz non è solo una firma su un contratto. È una scelta identitaria sul futuro della Juventus.

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