Maxi esercitazione o provocazione? L’Europa gioca col fuoco ai confini della Russia

Leggiamo sui più diffusi e, soprattutto, più venduti quotidiani nazionali e internazionali che la Finlandia condurrà una maxi esercitazione al confine con la Russia. Si apprende, inoltre, che saranno schierati ben 15.000 soldati. Ci siano allora consentite alcune, pur impressionistiche e celeri, considerazioni sulla vicenda.

La provocazione

Più che di esercitazione, sarebbe opportuno parlare di una vera e propria provocazione ai danni della Russia di Putin, quasi a voler segnalare che la Finlandia e l’Europa sono pronte a sfidare l’orso russo. Il pensiero unico, politicamente e geopoliticamente corretto, continua da anni ad affermare che la Russia di Putin sarebbe in procinto di invadere l’Europa. Di questa narrazione ideologica e propagandistica, tuttavia, la storia reale non sa nulla.

Sembra, piuttosto, che sia l’Europa – magari spinta da Washington – ad adoperarsi in ogni modo per provocare la Russia e trascinarla nel conflitto, per poi consentire, in seconda battuta, l’intervento degli Stati Uniti, pronti, come di consueto, a presentare il proprio imperialismo come etico, umanitario e democratico.

È in questa chiave di lettura, dunque, che va interpretata la cosiddetta esercitazione finlandese, o meglio, la provocazione finlandese. Serva sciocca di Washington, l’Europa non ha alcuna speranza di poter vincere un eventuale – e del tutto non auspicabile – conflitto con la Russia di Putin: questo deve essere chiaro.

Il nichilismo dell’Unione Europea

Anzi, a voler essere più precisi e rigorosi, l’Europa avrebbe tutto l’interesse a svolgere il ruolo di centro diplomatico e di promotrice del dialogo tra le potenze, anziché scegliere sciaguratamente di essere parte in causa in un conflitto dal quale, comunque vadano le cose, uscirà sconfitta e umiliata.

Ma tant’è: il nichilismo dell’Unione Europea è tale da condurla ormai sempre più palesemente verso la propria distruzione. Potremmo dire, senza ambagi e senza tema di smentita, che l’Unione Europea lavora con solerzia e zelo alla propria autodistruzione, come un treno in corsa verso l’abisso che travolge tutto ciò che incontra, ma soprattutto sé stessa.

Questa è l’essenza di un’Unione Europea che non realizza l’idea di Europa di Kant o di Husserl, ma che, al contrario, la perverte e la rovescia nell’incubo della tecnocrazia repressiva degli euroinomani e degli austerici di Bruxelles, fino a determinare la distruzione della civiltà europea.

Per questo, chi realmente ama l’Europa e la sua storia deve, per ciò stesso, contestare fermamente l’Unione Europea e il dominio del sinedrio liberal-progressista. Poiché l’Unione Europea non realizza l’Europa: la distrugge, annichilendo la nostra stessa civiltà.

Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro