L’ultimo delirio della Kallas ▷ Ora bisogna comprare armi americane con i fondi per la pace europei

La signora Kallas, “euroinomane” impenitente delle brume di Bruxelles: “Bisogna usare fondo della pace UE per acquistare armi USA”. Parole letteralmente deliranti che nemmeno alla fantasia distopica di George Orwell sarebbero potute venire in mente. Anzitutto non sfugga la contraddizione manicomiale. Il fondo per la pace prevede l’acquisto di armi. Un po’ come se il piano per sconfiggere il diabete contemplasse l’acquisto e l’assunzione di zucchero.

Davvero Orwell era un dilettante come non mi stanco di dire, la nostra realtà ha superato di diverse misure le sue peggiori distopie. Gli architetti della globalizzazione turbocapitalistica, i precettori del pensiero unico politicamente corretto ed eticamente corrotto, sono riusciti a far passare il messaggio che la difesa è l’attacco, che la pace è la guerra, che la democrazia è la limitazione dei diritti e delle libertà. In secondo luogo non passi inosservato che, ancora una volta, l’Unione Europea si rivela totalmente sottomessa alla civiltà del dollaro, benché si vanti goffamente di essere una potenza sovrana e autonoma che, grazie appunto all’Unione Europea, ha guadagnato in potenza e in indipendenza. Le armi saranno acquistate da Washington, spiega “l’austerica” di Bruxelles la signora Kallas. Del resto lo stesso Donald Trump, “il codino biondo che fa impazzire il mondo”, aveva detto senza perifrasi edulcoranti che gli USA avrebbero continuato, sì, a fornire armi a Kiev, facendo però in modo che a pagarle fossero gli europei. La situazione è davvero tragica, senza però riuscire a essere vagamente seria.

E alla domanda «Quo vadis Europa?» non vi è altra risposta se non quella che indichi l’abisso verso cui il treno dell’Unione Europea sta correndo a tutta velocità, guidato da sfasciacarrozze senza testa e senza cuore. O, per riprendere la splendida immagine di Max Weber, da specialisti senza intelligenza e da edonisti senza cuore. Questa è oggi l’immagine più plausibile e più realistica dell’Unione Europea, tempio vuoto che santifica il turbocapitale finanziario e, recentemente, anche la guerra imperialistica, coperta dalla foglia di fico della democrazia e della libertà, dei diritti umani e della difesa. Una narrazione totalmente propagandistica che però i più continuano indefessamente ad accettare, da che l’ordine dominante non produce solo l’intollerabile ma, a un solo parto, soggetti disposti a tollerarlo, anzi felici di farlo con euforia.