Diversi soggetti dovranno restituire i soldi della Dichiarazione dei Redditi a seguito di controlli dell’Agenzia delle Entrate. Ecco cosa sta succedendo.
Sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi i lavoratori dipendenti i pensionati che possiedono redditi da lavoro dipendente, pensione e alcuni redditi diversi. Per il 2025, il modello 730 va presentato entro il 30 settembre 2025 , direttamente online o rivolgendosi CAF, professionisti abilitati o al sostituto d’imposta. Ma c’è una brutta notizia per tante persone.

Infatti alcune di loro dovranno restituire i soldi a seguito di un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ecco cosa sta succedendo.
Chi dovrà restituire i soldi della dichiarazione dei redditi a seguito dei controlli dell’Agenzia delle Entrate
Diversi soggetti dovranno restituire i soldi della dichiarazione dei redditi. In particolare quelli riferiti alle detrazioni fruite per i figli a carico, cioè quelle che spettano ai genitori che hanno figli fiscalmente a carico con età compresa tra i 21 e i 30 anni.

Queste detrazioni spettano al 50% per ciascun genitore. Solo se c’è accordo tra le parti, si può optare per far fruire il 100% al genitore con reddito più alto. Se invece i genitori sono divorziati o separati, le detrazioni verranno divise al 50%. Nel caso di affidamento esclusivo, invece, le detrazioni, in mancanza di accordo, spettano solo al genitore affidatario.
Se uno dei due genitori non può fruire delle detrazioni (sempre in caso di separazione, divorzio o non convivenza), le detrazioni sono fruite dall’altro genitore, anche se il suo reddito è inferiore a quello dell’altro. Il problema si pone quando, nel caso di genitori divorziati, separati e non conviventi, un genitore chieda le detrazioni al 100% senza consultarsi con l’altro, e l’altro percepisca normalmente le detrazioni al 50%.
Difatti si sta usufruendo di detrazioni totali per i figli del 150%. È proprio in questo caso che l’Agenzia delle Entrate potrà chiedere la restituzione dei soldi della dichiarazione dei redditi. A seguito dei controlli a campione dell’Agenzia delle Entrate, non sempre il Fisco segnala gli errori a chi li commette e può chiamare a pagare il genitore che ha portato in detrazione la percentuale giusta.
Per contestare la richiesta del Fisco bisogna collegarsi a Civic, il servizio che permette di ricevere assistenza sulle comunicazioni di irregolarità, sugli avvisi telematici e sulle cartelle di pagamento. Bisogna, quindi, comunicare all’Agenzia delle Entrate che si è fruito della giusta percentuale di detrazioni per i figli a carico spettanti e che, invece, l’altro genitore, senza autorizzazione, ha richiesto la percentuale al 100%.
L’Agenzia delle Entrate potrebbe anche chiedere una autocertificazione con cui l’altro genitore dichiara che le detrazioni gli spettavano al 50% per l’anno di imposta in questione. In questo modo il genitore che aveva ricevuto le giuste detrazioni non sarà tenuto a restituire i soldi della dichiarazione dei redditi per il genitore che ne ha fruito al 100%.










