X Mas, è scontro tra Vespa e Furfaro ▷ Collevecchio: “Dovrebbero avere una damnatio memoriae”

Quale slogan ha utilizzato Roberto Vannacci come mantra della sua Campagna elettorale? Senza dubbio, uno che ha generato dibattito. Il Generale ha rievocato il ricordo di una stagione non proprio gloriosa dell’Italia, che vide protagonista la “Decima Mas“. Il corpo militare italiano che durante la seconda guerra mondiale si schierò con i nazisti e contro gli alleati, macchiandosi di crimini di guerra. Durante le elezioni europee, Vannacci ha invitato i cittadini a sbarrare la scheda elettorale, apponendo appunto il segno di una “decima”. Le parole del Generale non sono passate inosservate e qualche politico ha aspettato il momento giusto per ribattere. E diciamo che Vannacci, gli ha servito il botta e risposta su un piatto d’argento.

Durante la trasmissione di Bruno Vespa, Porta a Porta, il Generale ha affermato che chi viene dal reparto speciale della Marina è erede delle tradizioni della X mas della Regia Marina. “Io mi riferivo chiaramente alla Decima Mas che tutti si ricordano, e che forse dovrebbe essere un pò più studiata. Per far venire in luce le gesta eroiche dei nostri militari della Marina nella seconda guerra mondiale”. In studio, tali dichiarazioni sono state la goccia che fatto traboccare il vaso. Il Deputato del PD Marco Furfaro, ha fatto notare come fosse inaccettabile che il servizio pubblico potesse ospitare un Parlamentare europeo che affermava che la Decima Mas avesse avuto una stagione gloriosa. Ma le parole dell’audace Furfaro, non sono piaciute al padrone di casa Bruno Vespa, che ha difeso a spada tratta il suo ospite, zittendolo letteralmente: “Non le consento di dire che nel servizio pubblico non si possa ospitare un signore che ha preso 538mila preferenze”. Ed è stata subito “caciara” in studio.

Il parere “medico” di Barbara Collevecchio

“Caciara” parafrasando le parole della Psicologa, Autrice e Blogger, Barbara Collevecchio ospite a Lavori In Corso. La Collevecchio che, attraverso un tweet indignato ha commentato la vicenda con la parola “sconcertante”. E in effetti l’autrice, che di dinamiche umane se ne intende, nel suo libro “Narcisus politicus” analizza gli effetti del potere sugli uomini e quanto esso possa essere distruttivo. Quello che emerge dalla vicenda di Porta a Porta, è soprattutto la presa di posizione netta di Vespa nei confronti di Vannacci e l’umiliazione in diretta tv del Deputato del PD. Un fatto singolare ma non casuale. Nel salotto di Vespa sono ben noti, infatti, come precisa Stefano Molinari, le prese di posizioni “politically correct” che seguono il vento politico del governo di turno.

“Innanzitutto vorrei far notare “la caciara” detta alla romana. Di solito quando mi arriva un paziente così confuso con tante voci dentro così confuse, la prima cosa che facciamo è fare un bel sospiro e cercare di mentalizzare il tutto” esordisce la Collevecchio.

“Non c’è pensabilità quando si urla così. Il secondo dato è che quando si parla di Decima Mas, si parla di gente ultrafascista, che ha commesso degli omicidi truci, che ha tentato di mettere in atto un colpo di stato. Quindi direi che dovrebbero avere una damnatio memoriae. Nessuno li ricorda, li ricordiamo come dei grandi delinquenti”.

Per lo stesso tipo di dichiarazioni, ricorda l’autrice, ci sono stati politici che sono stati fatti dimettere. Durante un’intervista con Tonia Mastrobuoni, il politico tedesco Krah affermò che le SS durante la Seconda Guerra Mondiale non potevano essere considerati “automaticamente criminali“. Poi la stoccata che gli valse le dimissioni dal Comitato esecutivo federale dell’Afd, ovvero quando le definì dei “combattenti“.

“Si doveva dimettere, eppure è ovvio che se seguiamo le scuse che trova Vannacci… Le SS potevano anche essere combattenti e forti quanto vuoi, ma se sono nel lato oscuro della storia, non li ricordo con stima e onore” .

Il narcisismo politico

Secondo Stefano Molinari, il luogo comune secondo il quale il salotto di Vespa sarebbe filo-governativo, potrebbe non essere un luogo comune. “Se ci fosse stata la sinistra del governo probabilmente se la sarebbe presa con l’opposizione di destra. Ma perché a 80 anni devi ancora andare dietro al potere?”. E qui si tocca un tasto dolente, perché la penna della Collevecchio cercando la risposta, ci ha scritto un libro.

La domanda delle domande che deriva dall’unione della psicologia con la politica, e che si chiama inflazione dell’ego.
“Forse non esiste una droga, peggiore del potere. Il potere ha una capacità inflattiva sull’ego. Lo fa pompare, e l’idea di perderlo manda nella disperazione più assoluta. Il potere è pericolosissimo, per questo andrebbe diffuso il più possibile e non concentrato in poche mani”.

Ed è proprio il potere che smuove tutto: può condizionare le opinioni e travolgere le coscienze. Per questo il potere, è pericoloso quanto la politica. “Nella società narcisista e vuota in cui viviamo, ha un impatto forte. Capisce che potenza è? Ed è per questo che è molto pericoloso”.