“Così Big Pharma vi fa credere di essere malati” ▷ La storica denuncia Rai commentata da Frajese

Il settore farmaceutico si comporta e ha un potere sulla politica molto simile alla mafia“.
Così esordiva Peter Rost nel lontano 2005 tramite un documentario Rai di Silvestro Montanaro, giornalista ormai scomparso.
“Inventori di malattie”, si chiamava il reportage sul mondo delle aziende farmaceutiche. Ormai quasi destinato alla gola profonda del web, il filmato raccontava ciò che si nasconde dietro Big Pharma, la sua partecipazione al mercato azionario e le inevitabili conseguenze.
Il dott. Rost, ex dipendente di Pfizer cacciato per aver denunciato pratiche a suo dire illegali, denuncia la tecnica, ampiamente spiegata e descritta anche dal mainstream, del “disease mongering”: inventare una malattia per vendere i propri farmaci.

Lo stesso Direttore Generale di Merck & Co., una delle più grandi aziende farmaceutiche del mondo, annunciò tempo fa: “Il nostro sogno è produrre farmaci per le persone sane. Questo ci permetterebbe di vendere a chiunque“.
A Wall Street – racconta Rost – non importa quanti soldi fai o quali sono gli utili che riesci a ottenere. L’unica cosa che interessa a Wall Street è quanti utili in più farai l’anno successivo. Perciò si instaura una specie di circolo vizioso, per cui i tuoi successi passati, l’enorme successo ottenuto con un farmaco importante, significano che devi fare ancora meglio con i nuovi farmaci, anche se non hai niente in cantiere. Ciò spinge le aziende a fare cose illegali, cose che non dovrebbero fare“.

Giovanni Frajese, endocrinologo, commenta in diretta.
Attuale? E’ diventato la normalità, sotto tutti i punti di vista. La medicina dovrebbe veramente fermarsi un attimo e riprendere in considerazione tutto quello che è stato abbandonato, dal fatto di essere in realtà un’arte, a un concetto che è sparito proprio oramai dai libri di medicina che si chiamava restitutio ad integrum. Quando ti arrivava la persona malata e tu la riportavi nello stato di salute, dopodiché non la vedevi più. Chiaramente questo non conviene a nessuno. Se non riusciamo a cambiare, a rimettere i valori che sono invece significativi per dare una dignità alla vita umana, quello che ci aspetta è la prosecuzione di questo orribile cammino che vedrà una oscurità senza fine, soprattutto per le nuove generazioni“.