Verso una nuova (vecchia) Commissione Europea: torna il solito teatrino sull’imparzialità

Il Presidente del Consiglio Europeo ha sottolineato le priorità per il prossimo mandato dell’Unione Europea, enfatizzando, ascoltate bene, la necessità di una commissione meno politicizzata e più imparziale rispetto a quella di Ursula Von der Leyen. Il Presidente del Consiglio Europeo ha già avviato delle consultazioni bilaterali con i leader europei per definire la nuova squadra di vertice entro fine giugno e secondo lui la scelta del nuovo Presidente della Commissione sarà cruciale per mantenere l’Unione allineata alle aspettative dei cittadini. Scusami ma ai cittadini, a noi, ma non sappiamo manco chi sia il Presidente della Commissione Europea e non ce ne frega assolutamente niente perché tanto le scelte del Parlamento Europeo non contano nulla perché il Parlamento non ha potere né di ratifica né di sostituzione del governo, è l’unico posto al mondo in cui non serve a niente.

Comunque, lasciamo perdere le polemiche, ma francamente a leggere queste cose uno si irrita e soprattutto suggerisce che un tecnico come Mario Draghi potrebbe essere una soluzione. Cioè, è bellissimo, no? Mario Draghi continua ad essere un tecnico, è stato il Presidente del Consiglio Italiano, ma continua a rimanere un tecnico, è meraviglioso l’uso del termine tecnico in luogo di politico quando devono ingannare la gente. La strategia futura punterà su maggiore indipendenza economica, sicurezza, investimenti in difesa, cyber security, difesa spaziale coordinati con la NATO, ascoltate che bellezza.
Insomma, lo scudo aereo europeo, sostenuto dei Premier di Grecia e Polonia, ha lamentato il mancato progresso sull’unione dei mercati di capitali, ha accennato la possibilità di considerare forme innovative di finanziamento, sul clima ha evidenziato la necessità di una transizione realistica ed adeguata, evidenziando un’eccessiva burocrazia che penalizzerebbe le imprese. Già che ci sei, vai a chiedere perché voi obbligate le banche a chiedere. alle imprese di andare ad indagare quanta energia carbonica utilizzano, quanta CO2 utilizzano le automobili dei loro lavoratori per andare a lavorare.

Se uno ha uno stabilimento magari a 10 chilometri da un centro abitato dove non ci sono tram, dove non ci sono autobus, dove non ci sono metropolitane, dovrebbe chiudere secondo queste regole. Quindi fate un po’ accordi con il vostro cervello. Infine ha discusso il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dei vari Paesi UE, evidenziando la necessità di un approccio comune al conflitto israelo-palestinese. Insomma è meraviglioso perché è sempre la solita fiaba, i lieto fine soliti dell’Unione Europea, dopo 30 anni di declino europeo, continuano a parlarci di un mondo meraviglioso. Io invece il 3 di luglio parlerò in un webinar gratuito ai piccoli imprenditori italiani di come si fa una strategia d’impresa in una logica ESG, cioè nonostante questi signori qui, come fare a sopravvivere per le imprese italiane.

Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi