Toti, il retroscena di Contri sull’epoca Berlusconi ▷ “Mi chiamò, ma era circondato da Yes Man”

L’arresto del governatore della Liguria Toti ha scosso il mondo della politica, il giudice che ha disposto i domiciliari. Una vicenda che è significativa sotto diversi punti di vista secondo Alberto Contri: “Un conto sono i pasticci che avrebbe combinato, chiamiamoli pasticci, le corruzioni di cui viene accusato, e un contro le stupidaggini assolute che ha detto a proposito dei vaccini. Diversi personaggi del suo partito sono tutti ex dipendenti di Berlusconi. Guardate che Berlusconi una volta mi chiese di andare a lavorare da lui. Io che conoscevo bene il giro del fumo mi sono rifiutato perché ho visto che lavorare da lui era come essere i vagoncini di un trenino elettrico, lui maneggiava la locomotiva e tutti gli altri dovevano seguire e se parlavi più di un minuto o due minuti davanti a lui eri fritto. Questo era un po’ perché lui era un padre padrone tremendo, molto intelligente, per carità molto capace.

Tutti gli altri erano degli yes men, questi yes men ce li siamo ritrovati in politica e devo dire che sono persone con cui io non spenderei del tempo per andarci a cena, perché non li trovo delle persone che abbiano un minimo di consistenza. Siamo arrivati all’assurdo che abbiamo in giro dei mediconzoli che sono quelli che ci accusavano, che per carità ricoprono ruoli importanti, direttori di dipartimenti, direttori di ospedali, c’erano detti di tutti i colori. Io mi sono scontrato con tutti, con Galli, con Pregliasco, con Bassetti medesimo, però ho anche avuto la grande soddisfazione che dopo avergli rinfacciato i suoi quattordici conflitti di interesse se ne poi ha mollato le cuffie e se n’è andato perché era da remoto”.

Eventi che riguardano anche Toti e che possono essere, anzi devono essere collegati secondo Fabio Duranti: “Abbiamo conosciuto un sacco di gente che nell’occasione della pandemia ha dimostrato servilismo. Non è vero che non si possono collegare, secondo me, le cose. Perché? Perché qui parliamo della capacità o dell’incapacità di una persona di governare gli altri. Ma voi salireste su un aereo con un pilota che non è capace di pilotare l’aereo? Io no. Una persona che in un periodo come quello ha detto le cose che abbiamo visto, e molte altre perché abbiamo solamente fatto un piccolo estratto, ma è in grado di governare? Dice lui, intercettato ‘sono buttato in barca da Aldo Spinelli, facciamo la proroga così è tranquillo’. Ora, vedete, ma è chiaro che tu sei un fesso se dici una cosa del genere al telefono. Non sei in grado di governare un Paese! Che è la stessa cosa di tutte le stronzate che abbiamo sentito prima, cioè non sei in grado, fai un altro mestiere, non puoi governare la gente. Se le cose stanno così come ci viene raccontato, se le frasi pubblicate a nove colonne sui giornali sono quelle che abbiamo visto, guardate che la conclusione in una bolla di sapone è già scritta.