Studenti VS Roccella, Pillon e Bozzo a confronto: “Giusto protestare ma silenziare è antidemocratico”

Dure proteste per la Ministra per la Famiglia e le Pari opportunità Eugenia Roccella, interrotta drasticamente durante il convegno “Stati Generali della Natalità” da parte di alcuni studenti. Slogan e contestazioni durante il suo intervento, al tal punto da portare la Ministra a dover interrompere il tutto al grido di “Sul mio corpo decido io” da parte dei ragazzi. Il conduttore dell’evento, Gigi De Paolo, a seguito dell’accaduto ha dichiarato: “La ministra è andata via e tornerà in un altro momento, sperando anche che questo faccia calmare gli animi. Vedremo domani o nei prossimi giorni se riusciremo a recuperare”.
Sulla piattaforma social Facebook, si legge inoltre la polemica di Roccella che ha evidenziato di aver subito un ver e proprio “Atto di censura”.
La questione è stata approfondita in diretta da Francesco Borgonovo, ponendo l’accaduto all’attenzione dell’Avv. Simone Pillon e il giornalista Giorgio Bozzo che hanno espresso le loro posizioni (in parte differenti) al riguardo:


L’avv. Pillon ha colto nelle proteste una diffidenza eccessiva, contestando proprio il contesto democratico in cui dovremmo vivere, negatogli alla Ministra nel semplice fatto di esprimere la propria opinione durante il convegno: “Gli studenti che hanno contestato il Ministro Roccella abbiano sbagliato indirizzo, nel metodo, ogni contestazione purché sia civile è lecita ma voler impedire a qualcuno di parlare è un’altra cosa, è inaccettabile quando si cerca di silenziare una posizione. La posizione degli studenti era perciò sbagliata perché non mirava a una lecita protesta ma a zittire la posizione avversa, questo è antidemocratico.
Per quanto riguarda l’indirizzo hanno sbagliato perché se noi andiamo a sentire il Ministro Roccella nel merito dell’aborto, ha detto che la proposta di legge di Iniziativa Popolare che ha raccolto 107mila firme sull’ascolto del battito cardiaco è una ‘cattiva prassi medica’.
Stessa posizione che sostengono gli abortisti. Sempre la stessa ha detto che la legge 194 non si tocca, è una buona legge e l’aborto è una necessità. Sul tema aborto perciò questi studenti dovrebbero ascoltare bene ciò che dice il Ministro e scoprirebbero che, sostanzialmente, dicono le stesse cose. Surreale che si contesti un ministro che sul tema aborto dice cose che vengono dette anche da sinistra”
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Non è dello stesso avviso Bozzo però, incline ad osservare la dinamica con occhio più critico essendo la stessa Ministra portavoce di una sfera importante riguardo, propriamente e letteralmente, la ‘vita’: “Ritorniamo sempre sulle stesse cose: giusto dimostrare, giusto dire di non essere d’accordo, per nulla giusto togliere la parola a una persona. Ascoltare sempre, piuttosto dopo intervenire. Gli studenti erano inseriti in un dibattito che è quello relativo all’interruzione di gravidanza che qualcuno ritiene essere oggi soggetto di possibili ritocchi della legge.
Le leggi sono leggi, non dogmi, in questo caso non sono volontà divina e se ci sono delle maggioranze parlamentari che lo prevedono, se c’è un dibattito che porta il consenso la democrazia è fatta in questo modo. Non me lo auguro dato che quella legge è importante. In questo caso non sono allineato con Simone Pillon. La posizione della Roccella mi interessa relativamente, mi interessa la posizione di un Ministro della famiglia che ha su tanti temi delle posizioni che non sono, secondo me, progressiste. Mi è sembrata ambigua in alcune occasioni”
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