Negli USA aumenta l’inflazione, la Fed conferma la stabilità dei tassi ma l’occupazione rallenta

Parliamo di inflazione. Nell’ultima settimana, negli Stati Uniti l’indice dei prezzi al consumo è salito del 2,7%, superando le attese, mentre il dato dell’inflazione Core ha registrato un aumento del 2,8%. Il Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha confermato il mantenimento dei tassi.

Anche se i dati del mercato del lavoro, hanno dimostrato un rallentamento nella creazione di nuovi posti di lavoro. Questi eventi hanno causato una fluttuazione nei mercati finanziari, con un’iniziale previsione di ritardo o di eliminazione dei tagli ai tassi negli Stati Uniti, seguiti dalla speranza di un taglio dei tassi entro il prossimo luglio. Queste scelte hanno influenzato anche la Banca Centrale Europea con delle prospettive di tagli ai tassi negli Stati Uniti che riducono la pressione per tagli simili in Europa, portando così a un aumento del cambio tra Euro e Dollaro.

Gli Stati Uniti quindi vedono un aumento dell’inflazione con Powell, Presidente della Federal Reserve, che conferma la stabilità dei tassi nonostante un rallentamento dell’occupazione negli Stati Uniti. Questi eventi agitano i mercati, suggerendo una riduzione graduale dei tassi in Europa, mentre negli Stati Uniti si prevedono dei tagli più contenuti, delineando delle divergenze nelle politiche monetarie a medio-lungo termine. Vedete, pochi minuti fa io stavo parlando con un amico proprio di macroeconomia.

Gli dicevo: “Sai una cosa, io mi sono un po’ annoiato di parlare di macroeconomia perché mi rendo conto della sua sostanziale inutilità, quantomeno da un punto di vista della frustrazione di chi, come commentatore, si ritrova da anni a dire le stesse cose, cioè che le ricette sono sbagliate e non vedo nessuna scena di cambiamento”.

Per questo motivo oggi pomeriggio incontro due nuovi imprenditori che mi hanno contattato tramite il sito valeriomalvezzi.it e quando parlo per la prima volta con gli imprenditori, mi rendo conto, nella consulenza strategica, che molto spesso è del tutto ininfluente quello che fa la Federal Reserve o la BCE.

Certo, c’è una lettura dell’inflazione, dei tassi, delle grandi questioni. Ma poi gli imprenditori e il mondo dell’economia italiana, quello vero, se ne fottono. Perché quello che è veramente importante è cercare di capire come portare il valore offerto della propria azienda in un contesto esterno. Queste informazioni sono variabili esogene, quello di cui si occupano gli imprenditori sono invece le variabili endogene.

Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi