Visco, la tua critica sull’evasione fiscale e il Decreto Riscossione è palesemente fuori dalla realtà

C’è stato un intervento dell’Ex Ministro delle finanze onorevole Vincenzo Visco, sul Sole 24 Ore, che ha sollevato diversi dibattiti, prese di posizione contrarie e perplessità. Perché a giudizio di diversi commentatori conterrebbe delle opinioni francamente discutibili e opinabili.

Visco critica il recente decreto delegato sulla riscossione, sostenendo che sebbene non cambi le aliquote fiscali, influirebbe notevolmente sulle penalità applicabili, riducendo così il rischio che i contribuenti paghino le imposte per i contribuenti che non pagano le imposte.

Tuttavia, trascurando la possibilità che un contribuente possa essere veramente in difficoltà finanziarie, Visco contesta il fatto che anche coloro che superano i 120 mila euro di debito possano ottenere una rateizzazione agevolata senza fornire prove di insolvibilità.

Questa francamente è un’opinione di qualcuno che non vive il mondo della realtà economica di oggi e che probabilmente è rimasto fermo ad un’economia di 20 o 30 anni fa, quando non avevamo i danni prodotti dall’attuale presenza nella nostra cosiddetta Unione Europea.

Posso dirvi che conosco moltissimi imprenditori o professionisti, che si sono trovati nelle condizioni di avere dei debiti e sono assolutamente bravissime persone, che hanno sbagliato dei calcoli finanziari in alcuni casi.

In altri casi hanno avuto delle insolvenze, cioè a loro volta hanno avuto dei creditori che non hanno pagato. Qualche volta quei creditori si chiamano Stato, caro Onorevole Visco.

Inoltre, Visco critica il concordato preventivo biennale offerto a lavoratori indipendenti e imprese minori, sostenendo che questo agevola le evasioni fiscali.

Insomma, è veramente una violenza, che presuppone che tutti coloro che fanno attività di impresa tentino di evadere.

Inoltre respinge anche i dati ufficiali sull’evasione fiscale: afferma che il governo non avrebbe realmente ridotto l’evasione ma solo corretto degli errori contabili.

Infine suggerisce la soppressione delle ritenute alla fonte, per i redditi di lavoro e di pensione come una misura estrema ma giustificabile.

Giustificabile da cosa? In sintesi, l’intervento di Visco sembra alimentare una narrazione distorta del sistema fiscale, ma soprattutto sembra, ai miei occhi, alimentare una visione di uno Stato che è nemico e avversario delle imprese, dei lavoratori e dei professionisti.

Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi