“Così TV e social ci tengono ignoranti” ▷ La lezione di Alberto Contri, docente di Comunicazione Sociale

L’analfabetismo funzionale è un problema diffuso in Italia. Si riferisce alla mancanza di abilità di lettura, scrittura e comprensione del testo, anche se una persona può essere formalmente istruita o scolarizzata. Questo significa che molte persone non sono in grado di comprendere e interpretare correttamente le informazioni scritte, rendendo difficile per loro partecipare pienamente alla società e al mondo del lavoro.

In Italia, l’analfabetismo funzionale è un problema significativo. Secondo i dati dell’Indagine Istat sulle Competenze degli Adulti del 2012, oltre il 20% degli italiani adulti ha un basso livello di alfabetizzazione. Questo significa che queste persone sono in grado di leggere e scrivere solo testi semplici e di comprensione limitata. Ciò ha un impatto negativo sulla loro capacità di comprendere le informazioni presenti nei documenti ufficiali, nei moduli, nelle istruzioni e nei testi di tutti i giorni.

Ma il prezzo da pagare è anche una certa acriticità nelle notizie che si ricevono.
All’analfabetismo funzionale corrisponde inevitabilmente l’analfabetizzazione mediatica che impedisce al pubblico di discernere tra le varie notizie.
Errori e interessi infatti non risparmiano il mondo dei media. Sono sempre di più le voci che ci raggiungono tramite piccolo schermo e tramite smartphone, dunque vertiginosa è la possibilità che molte delle notizie presentate siano “viziate” da secondi fini e interessi, o anche per una smodata ricerca del clic.

Ce ne ha parlato in diretta Alberto Contri, docente di comunicazione sociale.
Un Giorno Speciale | 29 marzo