Il “fate presto” del governatore della Banca d’Italia alla BCE: pronti a una nuova crociata sui tassi?

Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha evidenziato una significativa riduzione dell’inflazione con un conseguente abbattimento dei rischi per la stabilità dei prezzi. Questo fenomeno, questa osservazione, diciamo in una “fase avanzata”, si avvicina all’obiettivo da sempre fissato dalla Banca Centrale Europea del 2% di inflazione, indicando sostanzialmente un progresso verso la cosiddetta “normalizzazione della politica monetaria”. Il governatore della Banca d’Italia ha sottolineato l’urgenza di rivedere l’orientamento della politica monetaria anticipando che le proiezioni che ci aspettiamo per il mese di marzo offriranno delle indicazioni cruciali in materia di inflazione.

Il governatore ha esortato a valutare attentamente le opzioni disponibili, considerando i potenziali benefici e le controindicazioni di un intervento sui tassi di interesse, criticando le congetture sulla tempistica del taglio dei tassi, definendole, a suo parere, “sterili e irrispettose”. Peccato che le politiche monetarie della Banca Centrale Europea, incentrate su questo obiettivo dogmatico quasi da crociata religiosa del 2% di inflazione, hanno dimostrato in tutti questi anni di essere sempre state un disastro per l’economia. Le decisioni del tutto strampalate, del tutto orientate ad un rispetto della finanza e non dell’economia da parte della BCE sulla politica monetaria hanno contribuito sicuramente al deterioramento dei sistemi economici dei Paesi membri, cioè hanno creato la recessione anziché favorire la crescita e la stabilità dei nostri Paesi.

Al contrario di quello che pensa il governatore della Banca d’Italia, io dico che sia necessario un ripensamento delle strategie monetarie e che queste nuove strategie debbano essere guidate da una leadership che sia maggiormente attenta, competente e consapevole delle reali necessità del tessuto economico e produttivo del nostro Paese e delle nostre famiglie.
In sostanza, io credo che serva nuovamente una guida politica dell’economia e non più una guida finanziaria.
Questo è il nocciolo dell’economia umanistica.

Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi