Cosa abbiamo imparato dalla vittoria del centrosinistra in Sardegna

In Sardegna anche se di poco, ha trionfato il Centrosinistra neoliberale e atlantista. Potrebbe sembrare anche una buona notizia. Non certo per la vittoria del Centrosinistra in sé, da che il Centrosinistra rappresenta tanto quanto il Centrodestra l’ordine neoliberale e imperialistico dominante.

È tuttavia ragionevolmente una buona notizia, giacché si tratta di una battuta d’arresto per Giorgia Meloni, punita, per così dire, per le malefatte che il suo Governo sta facendo ininterrottamente e poi anche per il tradimento integrale e disdicevole del proprio programma elettorale. Un programma elettorale che era tutto incardinato sulla parola patria, sull’espressione interesse nazionale, sulla difesa del lavoro e dei ceti medi. Evidentemente gli italiani cominciano un poco alla volta a comprendere che il Governo di Giorgia Meloni è in realtà un Governo all’insegna del patriottismo di carta pesta.

Si tratta di un Governo che ogni giorno di più appare totalmente allineato a Bruxelles e a Washington. Oltre che Ça va sans dire, ai desiderata dei mercati cosmopoliti e delle loro classi di riferimento. Ricordiamo bene che Giorgia Meloni avrebbe voluto tassare le banche e poi non l’ha fatto.

Avrebbe voluto aprire alla Russia un ordine mondiale multipolare e invece si trova allineata all’imperialismo di Washington, supportando a pieso spinto l’orrenda guerra d‘Ucraina con il costante invio di armi al guitto Zelensky, attore nato con la N maiuscola, prodotto in vitro di Washington, se non di Hollywood. Insomma, il Centrodestra di Giorgia Meloni è tale e quale rispetto al Centrosinistra Fucsia. Il fatto che ora vinca la Sinistra o meglio la Sinistrash, in Sardegna, rappresenta perfettamente quell’immagine dantesca che più volte ho avuto modo di richiamare in passato.

L’ordine neoliberale, infatti, se letto in trasparenza, appare del tutto simile alla Firenze biasimata da Dante nella Commedia. Firenze che per Dante era simile al malato che si gira sul lato destro e poi sul sinistro senza tregua per trovare un momentaneo sollievo che in ogni caso non lo porterà comunque mai a guarire. In effetti la Destra neoliberale di Giorgia Meloni e la Sinistra neoliberale di Elly Schlein sono simili a due maggiordomi con la livrea di diverso colore.

Un maggiordomo, quello di Destra, con la livrea Bluette, e l’altro maggiordomo, quello di sinistra, con la livrea Fucsia. Ordunque, i maggiordomi semplicemente fanno a gara per andare a prendere ordini dal padrone internazionale, vale a dire dal Capitale finanziario no-border che domina su scala cosmopolitica. I due maggiordomi non si battono in nome di ideali diversi.

Semplicemente lottano fra loro per rappresentare al meglio il liberismo e l’atlantismo e dunque per essere accettati dal padrone cosmopolitico, che di volta in volta assumerà l’uno e poi l’altro per far fare loro i propri programmi all’insegna del neoliberismo e dell’imperialismo. Detto altrimenti, la Destra e la Sinistra sono oggi, da qualsiasi prospettiva noi le osserviamo, due articolazioni del Partito Unico del Capitale. Due articolazioni del Partito Unico del Capitale buone soltanto a fare apparire pluralistico e democratico un ordine che in realtà è intimamente totalitario e non permette altre possibilità se non quella del dominio turbo-capitalistico.

La politica al tempo del Partito Unico del Capitale è infatti strutturata in maniera tale che vi sia una destra neoliberale, un centro neoliberale e una sinistra neoliberale e non sia data possibilità alcuna di un ordine diverso da quello neoliberale. Ciò detto, e senza alcuna possibilità di equivoco, ribadiamo che comunque la battuta d’arresto di Giorgia Meloni e del suo partito in Sardegna, partito ogni giorno di più avverso all’interesse nazionale, rappresenta con sobrio realismo una buona notizia, per le ragioni già chiarite. Non cambia nulla, sia chiaro, chi sperasse davvero nella Sinistrash sarebbe privo di concretezza storica e di consapevolezza.

Ma se non altro, viene ora meno la fiducia in un Governo che ha rivelato pienamente la propria essenza di propaggine dell’ordine neoliberale e atlantista egemonico. Questo è l’aspetto che merita di essere sottolineato.

Radioattività con Diego Fusaro – Lampi del pensiero quotidiano