WEF, l’analisi di Frajese ▷ “Stringeranno nei prossimi due anni, ma rischiano che altri si sveglino”

Un video è fake, un tweet però è vero.
Sul World Economic Forum rimbalzano sul web, in particolare su X, le reazioni al Forum di Davos e alle dichiarazioni degli invitati.
Nell’internet però, con l’avvento delle capacità tecnologiche sempre più avanzate, ci si ritrova anche a cliccare su video parodia.
Ha colpito in maniera particolare il video pubblicato sull’ex Twitter di Damon Imani. Il video montaggio mostra l’autore che insulta Klaus Schwab e compagnia nel palco del WEF. Un video che moltissimi utenti hanno confuso per intervento reale, il che l’hanno fatto diventare virale. Questo intervento era fake, il tweet di Elon Musk non lo è.

Per disinformazione il WEF intende tutto ciò che è in conflitto con la sua agenda“, commenta il CEO della piattaforma social alla lista stilata dal WEF in merito ai principali rischi del mondo. Al primo posto c’è infatti la disinformazione.
Due messaggi, uno da Musk, l’altro da un frequentatore del web, che Giovanni Frajese intende così: “Le parole che ha espresso Musk sono quelle che dico spesso anche io, cioè che la libertà di espressione è una caratteristica fondamentale della democrazia.

Il video fake? Ringrazio chi l’ha fatto: è come aver visto un sogno che tante persone vorrebbero vedere. Penso che sia un messaggio molto bello: è quello che probabilmente milioni di persone nel mondo vorrebbero dire a questi personaggi. Il controllo dell’informazione è la cosa a cui ambiscono di più, proprio perché se l’informazione non arriva neanche lontanamente alle persone, a quel punto l’unica opinione che viene veicolata e costruita a tavolino, e poi in qualche maniera eseguita, come ha detto lo stesso Schwab, non ci darebbe la possibilità di sapere nient’altro. Quello che otterranno è che un numero ancora più grande di persone realizzeranno quanto l’informazione sia etero guidata e quindi ci rappresenti un mondo che non esiste semplicemente“.