Emergenza Covid? Il governo Meloni riconferma misure contrastate nel passato

Il governo della destra bluette neoliberale, capitanato da Giorgia Meloni, ha nei giorni scorsi ultimato e ufficializzato l’aggiornamento del nuovo piano pandemico. Piano pandemico che dovrà restare in vigore fino al 2028. Il piano comprende ben 218 pagine e al suo interno, questo è ciò che più ci interessa, vengono di fatto confermate alcune delle principali misure che abbiamo già sperimentato nei tre anni dell’emergenza epidemica legata al Covid-19.

Mi permetterei di dire che abbiamo tragicamente sperimentato, precisazione fondamentale se si considerano le rocambolesche e dolorose esperienze che abbiamo scontato letteralmente sulla nostra pelle e, per quanti si sono fatti benedire col santissimo siero, anche sotto la nostra pelle. Tra queste misure anche gli immancabili confinamenti domiciliari coatti, o lockdown come ebbe a qualificarli la neolingua mercatista. Lockdown che oltretutto, se apriamo un qualsivoglia dizionario di inglese, dice testualmente la reclusione forzata, la sottrazione del prigioniero alla libertà.

Torna ad affermarsi, nemmeno troppo obliquamente, il principio secondo cui per fronteggiare un’epidemia si possono liberamente sospendere i diritti e le libertà previsti dalla Costituzione. come se appunto lo stato di emergenza, peraltro non contemplato dalla nostra Costituzione, nata dopo 20 anni di stato di emergenza, rendesse possibile la sospensione dello Stato di diritto.
Nel piano pandemico presentato nel suo aggiornamento dalla destra bluette neoliberale capitanata da Giorgia Meloni, compare oltretutto anche la possibilità delle benedizioni di massa con il santissimo siero sempre laudando.

Insomma, si torna in giostra, si torna alla possibilità di quello che già abbiamo tragicamente sperimentato. D’altro canto anche gli oligarchi plutocrati no border di Davos nei giorni scorsi nella cittadina elvetica hanno discusso proprio di questo, del possibile ritorno di un’emergenza pandemica che hanno per ora definito l’emergenza X, non potendo attribuire un nome specifico, un’emergenza che ancora non c’è ma che, ci assicurano, dovrà presto o tardi tornare a terrorizzarci.
Anche l’immarcescibile dott. Capua, presenza fissa della cricca virologica dei mediatici esponenti dell’Ordine del leviatano tecnosanitario, si è recentemente espressa dicendo che una nuova pandemia arriverà.

Tutto sembra aprire un orizzonte che in fondo non sarà altro se non la ripetizione di ciò che già abbiamo tragicamente sperimentato. E allora sorge davvero il dubbio che l’emergenza non sia mai finita in verità e che ci stiamo muovendo soltanto in una lunga fase 2, in attesa che il rocchetto epidemico ritorni alla fase 1, quella dell’emergenza più stringente. Ricorderete che più volte, e poi anche nel mio libro Golpe Globale, ho sostenuto che l’emergenza ha l’andamento di un rocchetto, o yo-yo che dir si voglia.

Esso si muove ciclicamente dalla fase 1 dell’emergenza acuta alla fase 2 dell’emergenza più leggera, per poi tornare sempre di nuovo alla fase 1. Non sfugga neppure la contraddizione per cui il governo della destra bluette aveva aperto un’inchiesta per contestare le misure prese dal precedente governo proprio in materia di emergenza pandemica e di suo contenimento. Misure adesso che questo stesso governo va a riconfermare.

Ciò mi permette di dire che la situazione è tragica senza riuscire in alcun modo a essere seria.

Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro