Gli agricoltori in protesta hanno un’organizzazione? ▷ Frajese: “Vi spiego come contrastiamo il WEF”

Nel corso degli anni della pandemia pochi sono stati i medici che hanno levato la propria voce per denunciare alcune sostanziali modifiche nel modo di curare i pazienti. Anche se il numero dei medici sospesi è stato importante, la linea di evoluzione dei protocolli medici sembra segnata. Da questo presupposto parte la domanda di Fabio Duranti al Dottor Frajese “La categoria dei medici in questo periodo, dato quello che è accaduto, dovrebbe non dico fare quello che fanno gli agricoltori, ma noti che qualche collega stia comprendendo che è una strada che non si può continuare a perseguire quella di una pratica della medicina ormai burocratizzata, informatizzata, automatizzata?“.

La risposta del Dottor Frajese non lascia molto spazio all’ottimismo: “Posso dire che siamo ancora molto lontani da realizzare tante cose. Faccio presente che stanno andando avanti i bandi per un sistema che porterà l’intelligenza artificiale ad essere comunemente usata dai medici di famiglia. È chiaro che la direzione rimane sempre quella, cioè il potenziamento dei protocolli, così che venga tolta ogni responsabilità e individualità della cura, quindi quel famoso curare secondo scienza e coscienza è stato completamente cancellato in favore di tu curi come ti viene detto di curare. Non importa che poi sia un assessore al traffico di potenza che ti dice che devi non curare il Covid e dargli la tachipirina, che non è neanche un infiammatorio e aspettare che poi il paziente stia male per poi portarlo in condizioni gravi all’ospedale.

Eppure l’abbiamo fatto. Guarda mi dispiace a livello medico non ci siamo proprio, perché non c’è stato il coraggio prima e tutto sommato non c’è neanche il coraggio adesso di voler vedere in faccia le cose come stanno. Credo che la classe medica abbia una grande responsabilità per le menzogne che sono state propagandate e perché ancora oggi non è stato fatto un mea culpa che poi preveda evidentemente di cambiare la direzione verso la quale siamo diretti. Non credo questo avverrà perché nel frattempo la questione è stata ideologizzata e politicizzata”.