Correnti politiche tra gli arbitri rischiano di condizionare l’esito del campionato italiano di calcio?
Sì, stando a quanto un arbitro di Serie A ha denunciato a Le Iene. Ai microfoni di Filippo Roma, con la voce alterata, uno tra i 47 giudici di gara a disposizione di Rocchi ha sollevato dubbi sugli episodi che a tutti hanno suscitato perplessità. L’aggravante è sempre la stessa: è una delle stagioni in cui l’apporto della tecnologia non solo non sta aiutando gli arbitri nelle decisioni più controverse, ma addirittura incentiva spesso a prendere la decisione sbagliata.
Il servizio delle Iene riporta in particolare la gomitata di Bastoni a Duda in Inter Verona, la mano di Pulisic nella vittoria del Milan contro il Genoa, il rigore negato al Bologna in casa della Juve, la revoca del rosso a Provedel in Sassuolo Lazio, per citare gli episodi più controversi.
La tesi dell’arbitro anonimo, coinvolgerebbe presunte correnti politiche a tutela di certi arbitri e a danno di certi altri.
Non solo: il dubbio “nuovo” sollevato dal servizio di Filippo Roma riguarda la scelta dei frame nei gol annullati per fuorigioco. Nel caso di Juventus Roma, ad esempio, il gol di Rabiot viene giudicato regolare sulla base di un frame su tocco di Vlahovic che però accompagna il pallone verso il compagno, dunque ci mette molto più tempo per servire Rabiot, che poi va a segnare.
Il frame scelto dal var però è il primo: quello sul primo tocco di palla di Vlahovic, e non l’ultimo, che vede Rabiot superare i difensori.
“Come se lo spiega?”, chiede il giornalista. “Non lo so”, risponde il giudice di gara.
Proprio qui però stanno le perplessità dei giornalisti chiamati a giudicare: “Sono mesi che parliamo delle stesse cose“, dice Furio Focolari a ‘Radio Radio Mattino – Sport & News”, “se metti un esperto davanti a una telecamera ti dice le stesse cose”.
Poi però l’arbitro intervistato da Le Iene aggiunge pepe: “5 arbitri stanno per denunciare l’Aia“, dice a fari spenti.
Ascoltate il commento nel video.
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