Il piedistallo era altissimo, la caduta è stata rovinosa. Tragica.
La storia di Giovanna Pedretti finisce in tragedia dopo che numerosi media l’avevano osannata senza però fare tutti i conti. La ristoratrice è salita alla ribalta delle cronache dopo aver risposto a una recensione omofoba sul suo locale, così le prime pagine hanno subito pullulato di editoriali ed esaltazioni in pompa magna.
Poi però la giornalista Selvaggia Lucarelli e il compagno mettono in dubbio che la recensione potesse essere vera. I caratteri sono ben più evidenti degli altri dell’interfaccia, che invece sono sgranati, il tutto a dare l’idea di un fotomontaggio malriuscito. Impossibile stabilire con certezza se si trattasse o meno di un ritocco a scopi di marketing, ma la notizia del corpo della ristoratrice ritrovato nelle acque del Lambro in giornata ha cambiato il focus dell’attenzione in poche ore. Da dimostrare, ma molto probabile, l’ipotesi di suicidio.
Subito l’ira social si abbatte sulla giornalista del Fatto e su Jari Pilati, inviato del TG3 che per ultimo ha intervistato Giovanna Pedretti. La Lega promette battaglia in Commissione Vigilanza, perché il dubbio deontologico è bollente: “Bisogna capire qual è il confine tra informare e massacrare”.
A commentare il fatto del giorno è Giulia Sorrentino, giornalista di Mowmag.com. Sentite cosa ci ha detto nella videointervista da Stefano Molinari.
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