Non solo Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo: lo scandalo scommesse che sta prendendo forma nel calcio italiano si allarga ora dopo ora. La vicenda riguarderebbe un giro di puntate sportive su piattaforme non autorizzate a operare in Italia da parte di calciatori di primissimo livello della Serie A.

Le prime indiscrezioni, lanciate da Fabrizio Corona (che sarà ospite di Radio Radio Lo Sport alle 15 del 13 ottobre) sono arrivate già ad agosto: quando il centrocampista della Juventus ha saltato la tournée americana per una tonsillite, l’ex fotografo dei vip aveva fatto intendere che sotto ci fosse qualcosa di più. Poi, l’11 ottobre, la conferma: Fagioli si sarebbe autodenunciato alla Figc per aver scommesso, un particolare di cui la Juventus sarebbe stata informata contestualmente alla federazione. Il giorno dopo, ecco che Corona mette in piazza i nomi di Tonali e Zaniolo, con la procura di Torino che arriva a Coverciano per un confronto con i due e i calciatori di Newcastle e Aston Villa che abbandonano in tutta fretta il raduno della Nazionale. Oggi, alle 14, il nome del prossimo giocatore, che secondo l’influencer catanese sarebbe un tesserato della Roma, ma lo scandalo riguarderebbe giocatori di Juventus, Lazio, Inter, Milan e Cremonese, tra le altre società coinvolte, per un totale di oltre cinquanta nomi importanti. Non solo: stando alle dichiarazioni di Corona, anche tre presidenti di squadre di Serie A sarebbero implicati nel giro, uno di questi in un club del Sud Italia. Anche altre persone sarebbero dietro la regia delle scommesse, tra cui Francesca Costa, madre di Zaniolo. Il tesserato della Juventus, inoltre, secondo le indiscrezioni avrebbe consegnato agli inquirenti la chat in cui si scambiava consigli sulle puntate con i suoi colleghi calciatori.

Rispetto alle dichiarazioni fornite, che assumono contorni via via più inquietanti, Corona ha citato una fonte qualificata all’interno del mondo del calcio: resta da capire se la sua sia una pregevole intuizione giornalistica o se, come più probabile, qualcuno all’interno della Figc o, peggio, della Procura di Torino gli abbia soffiato documenti di indagine coperti da segreto, documenti da lui usati per risalire sulla cresta dell’onda dopo anni bui tra gesti eclatanti e processi complessi. A prescindere dall’origine, però, il quadro che si sta delineando è sempre più inquietante: il rischio è che il calcio italiano ripiombi nell’incubo degli scandali di scommesse (Totonero, Scommessopoli) che hanno caratterizzato il suo recente passato e che sembravano finalmente alle spalle.