A meno di 30 giorni dalla chiusura, il calciomercato estivo 2023 entra nel vivo. A oltre un mese dall’inizio, le dinamiche finanziarie dei principali campionati europei sono già ben delineati, non senza sorprese. Secondo quanto riportato dal sito tedesco Trasfermarkt, specializzato in statistica sportiva e nell’analisi delle transazioni di calciomercato, emerge una notevole disparità tra le spese della Premier League e le altre leghe calcistiche, con la Serie A che si pone al secondo posto per gli importi spesi.

Premier spendacciona

Al momento, il campionato inglese domina la scena, con spese che si avvicinano alla cifra impressionante di 2 miliardi di euro. Nessun altro campionato, nel mondo, riesce a stare al passo: i britannici hanno speso quasi il triplo della seconda piazzata, la Serie A, che sul mercato ha investito 650,6 milioni di euro, seguita dalla Ligue 1 francese (521 milioni), la Bundesliga tedesca (550 milioni) e la Liga spagnola (301,85 milioni). Da sottolineare, la quarta posizione della classifica, occupata dalla Saudi Pro League, che ha speso ben 460,96 milioni, di cui 92 in Italia per i vari Brozovic, Milinkovic e Ibanez. Un’attività sul mercato che ha attirato le attenzioni del grande pubblico internazionale, sia in positivo che in negativo: da una parte, i diritti TV per la Saudi Pro League sono diventati appetibili per i canali televisivi, con il gruppo Cairo (La7) che ne ha acquistato i diritti per le prossime due stagioni, dall’altra, i club inglesi stanno studiando contromisure legali per impedire agli arabi di spogliare il loro campionato dei migliori talenti. Il pericolo concreto è quello di offerte indecenti fatte da PIF (il fondo sovrano che controlla il mercato arabo) oltre il 1 settembre. Dopo quella scadenza, il calciomercato europeo è chiuso e i club del vecchio continente potrebbero vedersi privati dei loro giocatori più forti senza poterli rimpiazzare, visto che il calciomercato saudita si chiude il 15 settembre.

Un altro dato interessante è il saldo di mercato, ossia la differenza tra spese e incassi. Questo saldo, per la Serie A, supera i 100 milioni di euro, con l’Atalanta che spicca per aver guadagnato 85 milioni in un colpo solo dalla cessione di Rasmus Hojlund al Manchester United, bonus compresi. Un risultato eccezionale per i bergamaschi: nessun’altra squadra in Europa o nel mondo ha fatto di meglio, neanche l’Inter, che con la cessione di Onana sempre allo United ha realizzato oltre cinquanta milioni di plusvalenza, visto che il portiere camerunense era arrivato a zero. Se consideriamo il saldo di mercato, tra le top 5 leghe europee il campionato con il differenziale migliore è la Bundesliga (+285 milioni), seguito appunto dalla Serie A, mentre il peggiore è la Premier League con -896 milioni.

Chi fa più movimenti

C’è però un’altra classifica che vede la Serie A in testa. Il campionato italiano è quello con il maggior numero di movimenti di mercato con ben 606 acquisti e 409 cessioni, Molto più di qualsiasi altra lega, compresa la Premier League, che ha registrato 208 acquisti e 195 cessioni. Questo dato rivela un ulteriore particolare: il valore delle singole transazioni calcistiche in Italia è più basso rispetto agli altri campionati europei.

La situazione finanziaria del calcio italiano è complicata dalla mancanza di diritti televisivi alla stregua della Premier League, ma non solo, e dalla quasi totale mancanza di stadi di proprietà dei club. Con l’asta per il prossimo campionato che registra offerte sempre più al ribasso e il sistematico saccheggio dei giocatori migliori della Serie A da parte degli altri campionati, la situazione da qui al primo settembre rischia di essere anche peggiore.