Il Whatever it takes di Putin ha stroncato la ribellione di Wagner sul nascere

Io trovo sempre più assurda e surreale la reazione, il comportamento dei media italiani. Fino a ieri si parlava di colpo di stato in Russia, di Putin che sarebbe stato costretto a fuggire dal paese e della sua leadership ormai finita. Si parlava dei ribelli di Wagner che avrebbero addirittura preso Mosca nel giro di poche ore. Dopo di che Putin ha fatto una semplice apparizione pubblica nella quale ha fatto una sorta di Whatever it takes. Ricorderete il Whatever it takes di Mario Draghi per calmare i mercati. Bene, anche Putin ha detto “farò tutto il possibile per salvare la Russia e per punire i traditori“. Bene, dopo quel discorso, dopo quel Whatever it takes in stile Putin, i ribelli si sono fermati. Il capo dei ribelli è scappato in Bielorussia e tutto è rientrato nell’ordine. Quindi i russi intanto non hanno dovuto fare nessuna modifica al loro piano militare. Non c’è stato assolutamente nessuna battuta d’arresto, tutto è rientrato in pochissime ore. Eppure per i media italiani tutto quello che è successo è sinonimo di debolezza della leadership di Putin. E quindi vedono la cosa esattamente con una chiave di lettura contraria alla realtà. Avendo dimostrato ancora una volta e forse più che mai la forza della sua leadership, l’importanza delle sue parole e quanto abbia sempre la situazione ancora sotto controllo.