La reazione del New York Times alla notizia di Berlusconi e quel titolo “che spiega come ci vedono”

Il New York Times ha fatto un titolo relativamente alla scomparsa del “Cavaliere”, definendo Berlusconi “Lo Showman”, dandone una accezione chiaramente negativa. Un titolo che esemplifica bene come molti giornali esteri abbiano dato la notizia della morte dell’uomo che per più tempo è stato Presidente del Consiglio nel nostro paese. Particolare il fatto che la definizione di Showman arrivi proprio dagli States, come sottolinea anche Stefano Molinari: “Gli Stati Uniti hanno avuto un Presidente come Ronald Regan che faceva i film di serie B e parlava con un asino ed è diventato Presidente degli Stati Uniti. Arnold Schwarzenegger ha fatto il governatore della California e non è diventato Presidente degli Stati Uniti solo perché è nato in Austria“.

Della stessa opinione anche Carolina De Stefano, professoressa di storia russa: “Ho trovato veramente pessimo questo titolo. Il primo punto è che riflette semplicemente un’ignoranza del fenomeno e stupisce sempre, perché abbiamo in Italia questa ammirazione per le grandi testate internazionali e poi spesso invece c’è uno sguardo molto superficiale sull’Italia. Credo che abbia contribuito anche molto negli anni il fatto che il dibattito politico fosse polarizzato e che ci fosse una tendenza anche nostra italiana a caricaturare ulteriormente la figura di Berlusconi.

La professoressa trova riduttivo anche l’articolo del New York Times che in larga parte fa riferimento a gossip e tematiche collaterali alla politica e alla sociologia del fenomeno Berlusconi: “Sarebbe stato opportuno qualcosa di più sfumato, perché il personaggio è complesso e perché per l’Italia, anche con tutti i suoi lati negativi, la morte di Berlusconi è una perdita. È un evento che si sentirà nella società, che avrà un grande impatto, anche probabilmente sul partito di Berlusconi e sul sistema politico. Quindi quelle del NYT sono parole scelte male e forse siamo stati noi italiani che abbiamo contribuito negli anni a caricaturare il tutto”.