Le armi dell’Europa vanno ai russi antiputianiani che preparano la controffensiva ucraina in Russia

Zelensky al Wall Street Journal ha annunciato un nuovo contrattacco. E questo contrattacco dovrebbe essere un vero e proprio contrattacco sul territorio russo. Proprio a partire dal fronte apertosi a Belgorod, che in questo momento è sotto assedio da parte di gruppi che sono riuniti in un gruppo più ampio che si chiama Legione Libertà. Sono tutti gruppi russi antiputiniani. Uno dei problemi che cominciano a venir fuori è quello delle armi perché anche questi gruppi hanno le armi mandate dall’occidente.

E c’è qualcuno che comincia a dire che forse non è proprio il caso di andare a dare armi a questi qui, perché noi spendiamo un sacco di soldi per mandare armi difensive, che servono a una nazione per difendersi. E invece finiscono anche a questi gruppi che attaccano in territorio russo, fanno aumentare il rischio di un escalation e non rispondono solo a un piano difensivo. Secondo i giornali italiani, questo generale Budanov, che è quello che gestisce l’intelligence ucraina, quindi coordina anche questi gruppi che dovrebbero occuparsi della controffensiva, ha in mente qualcosa di un po’ diverso da un piano di difesa dei confini.

Ha in mente uno smembramento della Federazione Russa. E ieri il Belgio ha annunciato che chiederà chiarimenti all’Ucraina sull’utilizzo in territorio russo da parte di 2 milizie anti-Putin di armi prodotte dall’azienda nazionale belga Fabrique Nationale de Herstal. Sono state diffuse delle immagini dai quotidiani fiamminghi che mostrano fucili d’assalto scar di fabbricazione belga, molto probabilmente nelle mani di questi gruppi. E c’è chi, ad esempio le ministre belga del Belgio, della Difesa e degli Esteri che dicono “quelle armi sono destinate alle forze armate ucraine per proteggere il loro territorio e la loro popolazione dell’invasione russa. E questa è una condizione espressamente indicata nei documenti che accompagnano ogni consegna”.