Crolla il palazzo d’oro delle loro bugie: svelati i veri motivi sotto i disastri dell’austerity in Italia

Il debito causa la crisi“: ce l’hanno sempre detto.
Il debito pubblico è dovuto alla crisi, perciò lo dobbiamo abbassare“.
Non esiste alcuna correlazione tra debito pubblico e crisi. I primi paesi ad essere stati colpiti dalla crisi nel 2008, ossia Spagna e Irlanda, quelli che loro considerano i “Pigs“, cioè i maiali, dove ci siamo anche noi, avevano un debito pubblico bassissimo.
Quello del Portogallo era invece di dimensioni simili a quello delle virtuose Francia e Germania: il debito pubblico della Spagna prima della crisi segna il 39,4% dell’Irlanda? 42%. Eppure erano i Pigs: 39,4% ovvero un debito bassissimo. Nonostante ciò, sono andati in crisi.
Dunque non era collegato alla crisi economica.
Allora c’è da smontare un altro mantra.

Lo spread può causare il default“.
Eppure, negli anni ’80/90 noi siamo diventati la quarta potenza mondiale.
Su tutti i giornali si segnalava che avevamo dei picchi dello spread molto più alti di quelli di oggi.
Pensate che nel ’95 la società di rating “Standard and Poor’s” definiva il nostro Paese “estremamente affidabile”.
Ma c’era anche il picco dello spread. E allora perché ci consideravano affidabili?
Dunque non c’è nessuna correlazione tra lo spread e l’affidabilità di un Paese.

Il deficit non è mai stato il problema.
Moscovici, il Ministro dell’economia francese, cioè quello che ha imposto all’Italia le misure di austerità, diceva che l’Italia non doveva fare neanche lo 0,1 che serviva in quegli anni. E la Francia invece, quando c’era lui, ha fatto il 4,8% di deficit, mentre l’Italia faceva il 3%. Stiamo parlando di miliardi e miliardi di differenza tra il 3% ed il 4,8%.
E quello stesso personaggio ci ha negato uno 0,1% di deficit perché quello avrebbe creato, a suo dire, problemi.

Le politiche di austerity fermano l’impennata del debito pubblico e dello spread“. Questo ci hanno detto, no?
Le famose misure “lacrime e sangue” per fermare l’impennata dello spread.
Quando arriva Monti che cosa succede? La spesa pubblica in servizi e protezione sociale crolla a picco.
Gli investimenti pubblici crollano a picco. Dicevano che “lo spread non è mai più aumentato“.
Invece il debito pubblico aumenta e lo spread aumenta, nell’era Monti.

Quand’è che crolla lo spread? Non quando fanno i tagli, ma quando la Banca Centrale si sveglia e fa la Banca Centrale, cioè garantisce e dice: “Agiremo, whatever it takes“. Quando la Banca Centrale interviene e fa quello che le compete, lo spread non ha più ragione di esistere e crolla a picco. Quindi non sono stati i tagli. Perché quando ci sono stati i tagli, lo spread continuava a salire sempre.
Quando la Banca Centrale ha detto: “Faremo qualsiasi cosa per salvare l’euro“, si sono tutti quanti rasserenati, quelli che avevano speculato.
E quindi lo spread è crollato. Dunque bastava una frase.

Questa frase bastava farla pronunciare subito al governatore della Banca Centrale Europea.
Avrebbe significato salvare aziende, cittadini e popolo, perché quando vedete quelle misure che voi osservate come un semplice grafico, ricordate che dietro ci sono aziende che chiudono. Ci sono persone che non si possono curare.
Ci sono ospedali che sono che sono costretti a chiudere e ci sono aziende che non possono più finanziarsi.
In Grecia con queste misure di austerity è aumentato il 40% il tasso di mortalità infantile: 700 bambini morti in più a causa di misure di austerity. Lo riportava Fubini, Corriere della Sera.

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo