Inflazione “vischiosa”? No: vi stanno mentendo spudoratamente per evitare il panico

Joachim Nagel, Presidente della Bundesbank e membro del comitato esecutivo della BCE, è stato recentemente in Giappone con i ministri delle finanze e i governatori dell’Unione europea per partecipare al G7.
La Banca Centrale Europea potrebbe dover continuare ad aumentare il costo del denaro oltre all’estate, per contrastare l’inflazione vischiosa“, ha detto Nagel. Attenzione: “dover continuare”. Cioè, loro non prendono neanche in ipotesi un’alternativa di politica economica. Usa quindi un aggettivo che descrive correttamente la situazione in cui si sono trovati la presidente Christine Lagarde e altre autorità finanziarie. L’uomo forte della BCE presidente della Bundesbank, come sapete la Banca centrale tedesca, sa certamente che continuare su questa strada porterà ad una grave recessione economica.
Ma se ne fregano perché loro hanno altri obiettivi.

L’inflazione che definisce “vischiosa”, è indotta da fattori esterni che continuano a creare tensione sui prezzi, non da fattori interni.
Prima la crisi energetica, poi le continue interruzioni nell’approvvigionamento di materie prime.
E quindi i prezzi rimarranno alti e i salari rimarranno stagnanti.
Dopo settembre il problema degli alloggi costosi non riguarderà quindi soltanto gli studenti, ma tutte le famiglie italiane e in parte anche le altre europee, che dovranno tagliare drasticamente tutte le altre spese o forse rimanere senza casa per mancati pagamenti.

Nonostante il maggiore impegno profuso nella vigilanza del rischio di credito e dei prestiti bancari in sofferenza, la BCE non ha imposto agli enti dei requisiti patrimoniali direttamente proporzionali al rischio cui erano esposti.
Né ha inasprito a sufficienza le misure di vigilanza.
Insomma, la Banca Centrale Europea ritiene di doversi difendere con i denti da eventuali fughe da panico sociale.
Però così facendo l’economia si contrarrà ancora di più.

Insomma, quello che vi voglio dire è che aver fatto un’economia capitalistica, cioè un’economia nella quale palesemente c’è un contrasto tra l’interesse del mondo della finanza e l’interesse invece delle famiglie e delle imprese, mi pare ci conduca ad una sola soluzione: dobbiamo assolutamente cambiare rotta. E dove dobbiamo andare?
Dobbiamo andare su quella economia umanistica della quale io parlo nel mio ultimo libro che è uscito recentemente in libreria, “L’amore sconfiggerà i mercati“. Lo potete trovare tranquillamente.
Io vi auguro di trovare lì qualche spunto di riflessione per cambiare idea sull’economia.

Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi