La crudeltà di chi vuole giustizia dall’orso del Trentino: una follia il paragone con l’uomo

Continua a far discutere la vicenda dell’orso in Trentino, anzi l’orsa per rispettare il codice di genere. L’orsa che ha aggredito un uomo e lo ha ucciso. Se ne parla su tutti i canali radio e tv, sui giornali, sulle reti sociali. Insomma è divenuto un vero e proprio argomento di dibattito pubblico che di forza va a occupare l’integrità dello spazio del dibattito. Tutti hanno la loro opinione, tutti intervengono sostanzialmente secondo due grandi linee di argomentazione. Da un lato vi sono coloro i quali sostengono le ragioni dell’orsa e più in generale della natura, sostenendo de facto che occorre lasciar far corso alla natura senza pretendere di usarle violenza, come troppe volte è stato fatto e si continua a fare. Per un altro verso vi sono i sostenitori della linea che per semplificare definirò la linea dell’uomo, i quali invece ritengono che l’uomo sia padrone del mondo e che occorra buttare giù ogni ostacolo rispetto all’uomo. E quand’anche si tratti di animali come l’orsa in questione, si tratti poi di abbatterli come ora si propone di fare. Non sappiamo esattamente come andrà a finire per l’orsa che è stata catturata nelle ore scorse e per la quale vi è chi propone come extrema ratio l’abbattimento. Si attende il verdetto del TAR, ma molti sono a favore dell’abbattimento di questa orsa. In realtà si potrebbe immaginare una soluzione compromissoria tra le due precedenti.

Tuttavia, anziché abbatterla, bisognerebbe portarla in un luogo ove non possa più nuocere a nessuno, senza toglierle la vita. Soprattutto colpisce l’accanimento con cui taluni vogliono giustizia e pretendono addirittura di averla da un orso, anzi da un’orsa. Alcuni sostengono che occorra giustiziarlo, toglierle la vita, applicando di fatto al mondo animale parametri valoriali come quello di giusto e ingiusto, di buono e di malvagio, quando in realtà non si tratta nemmeno, di una forma di giustizia. Si tratta di una crudele quanto inutile forma di vendetta, probabilmente, che rivela soltanto l’odio dell’uomo verso l’animale. Ecco, naturalmente alcune domande sorgono spontanee, perché tutto questo è potuto accadere? Non dimentichiamo che si tratta di un ripopolamento di orsi in quelle zone e che dunque è stato in qualche modo occasionato da queste forme di ripopolamento. E tuttavia c’è ancora una volta la mano dell’uomo anche dietro a questi processi. E poi non dimentichiamo che in realtà, se gli orsi avessero il collare con la possibilità di controllarli, evidentemente non accadrebbero questi fatti. Anzi, si diceva che l’orso in questione ce l’aveva, ma era disattivato ormai da tempo. Insomma, tanti problemi irrisolti che ci impongono di tornare a riflettere sul rapporto tra noi e il mondo, fra l’uomo e il resto del mondo, compreso naturalmente quello animale.

Radioattività – Lampi Del Pensiero Quotidiano