Si può parlare di una sorta di “svolta” nel caso plusvalenze fittizie. Il TAR del Lazio segna un punto a favore della Juve, e lo fa dando il via libera ai legali bianconeri all’accesso di quella nota del 14 aprile 2021 tra Covisoc e Procura Federale che Chiné si rifiutava di mostrare.
Parliamo del famoso carteggio segreto tra Procura Federale e Covisoc con “indicazioni interpretative” legate al caso plusvalenze che ha portato al -15 in classifica.
Gli avvocati della società potranno quindi accedere a un documento di importanza vitale per la difesa dalle accuse: una carta che potrebbe portare all’inammissibilità dell’intero processo perché svelerebbe un tempismo sbagliato di inizio delle indagini, quindi dell’intera azione della Federazione.
Chiné si era rifiutato di mostrare il documento, in quanto “non fa parte della documentazione acquisita nell’ambito del procedimento disciplinare“, spiegava in opposizione alla difesa bianconera.
Ma cosa c’è nel documento “incriminato”?
Nella carta la Covisoc segnala alla Procura alcune “fattispecie per le quali non è agevole apprezzare quali siano i criteri a cui si sono attenuti i contraenti allo scopo di pattuire il relativo prezzo“, scrive il TAR Lazio. Inoltre la Procura Federale avrebbe “fornito indicazioni interpretative alla Co.Vi.So.C. ai fini dell’emanazione della nota, con la quale la Commissione ha proceduto a una segnalazione in ordine alla valutazione degli effetti della cessione dei calciatori sui bilanci di alcune società professionistiche ai fini dell’iscrizione ai rispettivi campionati“.
“Il sottoscritto aveva segnalato dall’inizio” – dice l’avv. Roberto Afeltra a ‘Radio Radio Lo Sport – “che c’era un problema di tardività dell’inizio delle indagini, perché da atto iniziale della Covisoc entro il 16 ottobre 2021 ci sarebbe dovuto essere il via, invece sono state avviate dopo. Se è così non c’è dubbio che l’azione della Federazione è tardiva e inammissibile, quindi letale“.
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