“C’è un sistema generalizzato e non possiamo fare granché se non ribellarsi come singoli cittadini. Allora innanzitutto personalmente io ho smesso di leggere Repubblica, Il Corriere, La Stampa da due anni risparmiando quasi 400 euro all’anno tra l’altro perché mi sono reso conto che è del tutto inutile. Oltretutto i giornali, salvo qualche firma, sono fatti tutti con le agenzie e quindi fra un po’ saranno fatti con Chatgpt quindi che bisogno c’è di andare a leggere?“. Questo l’incipit del discorso di Alberto Contri in riferimento al mondo del giornalismo, nella discussione che durante “Un Giorno Speciale” ha scatenato il titolo di Repubblica sulla tragedia che ha portato la morte di decine di persone sulle nostre coste.
Continua Contri: “Si cerca la corrida, si cerca di emulare il circo di Nerone con nella speranza, per esempio come avviene nei Talk Show, di vedere scorrere il sangue rincorrendo quell’orribile istinto che ha l’essere umano quando vede un incidente all’incrocio e tutti a vedere il sangue per terra anche se non possono fare nulla. E quindi un titolo come quello, tra l’altro fatto da un giornale che abbiamo saputo adesso è in vendita, perché stanno crollando completamente, si sono stancati, cercano ogni cosa per attirare un minimo di attenzione e quindi francamente non merita nemmeno un’occhiata ecco, fa schifo, fa semplicemente schifo“.
Poi Contri allarga il discorso: “Quello che mi preoccupa un po’ di più è che la classe politica, mentre alcuni di noi hanno smesso veramente di leggere i giornali, io mi accontento di ascoltare una rassegna stampa la mattina presto sento i titoli più o meno mi faccio un’idea, c’è pure qualcuno che ti legge qualche articolo qua e là. Ma questi veramente andrebbero condannati per immoralità non so bene se esiste. Per tornare invece un attimo sulla Schlein allora anche qua viviamo nell’era dell’ipocrisia ma scusa abbiamo visto che #Bonaccini ha vinto nei seggi ufficiali poi hanno aperto a chiunque”.
Chiosa Duranti con una riflessione politica relativa alla elezione della nuova Segretaria del PD: “La mia personale critica non è ovviamente ai partiti, al pluralismo, alle persone. Ognuno ha diritto di pensarla come crede, ma è un sistema che si sta rivolgendo, non un pluralismo, ad una reale volontà del popolo, delle persone ma ad un disegno sociale ordito dall’alto da chi tra altro, anche economicamente se lo può permettere per portare quelle persone ad avere anche l’imprimatur burocratico legale e delle disgrazie che dovrà farci passare“.