I Falchi della BCE aumentano i tassi d’interesse: la strategia dell’Europa soffoca le famiglie

Oggi voglio parlare di una tassa occulta, cioè la spesa per interessi. Sono arrivate a 7 miliardi le spese relative ad interessi da pagare su prestiti e mutui per imprese e famiglie fino al 2024. Questo è l’ennesimo cosiddetto regalo offertoci dalla mamma Europa che nei giorni scorsi, per il tramite di BCE, ha deciso di aumentare nuovamente i tassi dello 0,50%. Era stato programmato, per carità, però, nonostante tutti gli allarmi di non farlo, i falchi sono andati avanti come se nulla fosse. E ora tutti gridano all’allarme, tra cui la Confesercenti, che critica le manovre attuate dalla Banca centrale europea in quanto i rialzi dei tassi hanno un impatto rilevante sulla spesa delle famiglie, con il rischio concreto di mettere in ginocchio la ripresa dei consumi e di annullare i possibili effetti positivi dell’eventuale riduzione delle imposizione sulle famiglie in seguito alla riforma del fisco. E sì, perché questa è un’altra cosa importante. Io alcuni giorni fa vi avevo accennato alla riforma del fisco e ai tentativi del Governo di mettere mano a quella complessa materia. Voi capite che se da una parte tu mi agevoli minimamente sul fisco e dall’altra mi penalizzi pesantemente su una tassa occulta come gli interessi, alla fine le famiglie ci perdono comunque.

Ovviamente, quindi il risultato è alquanto negativo. Ma quanto negativo? Ovviamente un impatto disastroso, disastroso sull’attività economica e sulle famiglie. Per non parlare dei consumi dove in un periodo già contrassegnato da molte incertezze: prima il coronavirus, poi la guerra in Ucraina e con un’inflazione che comprime il reddito disponibile delle famiglie, la nuova politica monetaria adottata dalla Banca centrale europea ridurrà di quest’anno dello 0,2% l’incremento di spesa, che si fermerà quindi allo 0,5%, compromettendo l’espansione del PIL. Ora la situazione, voi capite, è una situazione di persone inadatte a condurre non soltanto un continente come l’Europa ma anche un piccolo paese di periferia. Cioè non rendersi conto che copiare la politica americana anche in materia di tassi di interesse quando l’inflazione americana e l’inflazione europea hanno origini completamente diverse. Di là un’inflazione da aiuti di Stato. Di qui un’inflazione da crisi di domanda e soprattutto da shock energetici esterni, quindi prezzi delle materie prime e così via. Beh, voi capite che questa situazione è folle. Avere seguito la Fed su questa strada è certamente la peggiore delle scelte che potevano fare Unione Europea e Banca Centrale Europea. Bisogna tornare a un’economia umanistica.

Malvezzi quotidiani. L’economia umanistica spiegata bene