Il superbonus edilizio è stato bloccato dal governo, al momento, per la cessione del credito richiesto dai nuovi interventi edilizi. A fronte di 70 miliardi di euro di investimenti si è prodotto un impatto economico pari a 195,2 miliardi, dei quali 87,7 miliardi diretti. Questo è il risultato dell’ultimo report prodotto dalla società Nomisma, società di ricerche di mercato bolognese. Quando si dice che i poveri hanno pagato le case dei ricchi, questo non è vero, come smentisce Nomisma, ne hanno usufruito 1,7 milioni di famiglie a basso reddito. Per quanto riguarda il numero degli occupati ha visto un incremento di 641.000 posti nel settore delle costruzioni e di 351.000 occupati nei settori collegati.
“Poteva essere evitato il beneficio a chi poteva sostenere le spese autonomamente, ma non doveva essere affossato perché c’è bisogno di una forma di incentivazione e anche della cessione del credito. Al contrario, così vengono escluse dalla misura le classi di reddito medio basso che senza la possibilità di cedere il credito non attiveranno mai interventi di riqualificazione“. Parla così l’Amministratore Delegato di Nomisma, Luca Dondi Dall’Orologio, “È in atto un tentativo eccessivo di semplificazione che molto spesso esula dal merito, purtroppo è diventata una vicenda politica e si perde di vista l’obiettivo principale, ovvero la riqualificazione immobiliare“.