“Grazie alla scuola la nostra cultura era superiore a quella statunitense, oggi abbiamo perso tutto”

Attraverso una serie di vignette divertenti ma capaci anche di far riflettere Fabio Duranti nel corso di “Un giorno Speciale” induce alla riflessione i suoi ospiti sul repentino cambiamento dei tempi accelerato dalla tecnologia che oggi invade ogni ambito della nostra vita. Alberto Contri dice la sua sul tema: “In un saggio ho parlato della costante attenzione parziale, per parlare proprio dell’abuso del telefonino e di tutte queste tecnologie estremamente utili per un verso ma se non sono controllate, se non sono al servizio dell’essere umano, diventano sovrabbondanti. Nelle università purtroppo trovo in larga parte dei ragazzi che non ragionano più, magari hanno un minimo di competenza tecnica sulla loro loro materia, poca, e poi sul contesto non sanno proprio niente. Contemporaneamente vengo a scoprire che cacciatori di teste oramai non cercano più persone che pensino e che quindi debbono essere pagate per pensare, per inventare, creare. Cercano solo della gente che vada a vendere e quindi cercano dei venditori”.

Giovanni Frajese ricorda l’importanza della diversità, che ormai sembra essersi perduta: “Io mi ricordo una ventina d’anni fa, mi faceva sorridere il livello di ignoranza che avevano gli amici statunitensi che che avevo perché letteralmente non sapevano niente, mentre noi venivamo da una scuola tra l’altro fatta in un certo modo che con tutto che fosse abbastanza complessa, perché così era, lasciava una formazione di tipo umanistico molto profonda nelle persone, cosa che oggi invece non avviene. Passati questi 20 anni adesso quel modello di tipo globalista lo abbiamo importato completamente e tutto viene uniformato, tu parlavi prima di differenza, il problema è che oggi l’unica differenza vera che è possibile in qualche maniera manifestare, anzi bisogna manifestare, è quella di tipo sessuale, cioè lì può esistere la diversità di qualunque cosa e c’è questa assurda spinta alla sessualizzazione sia della società che che dei bambini in età sempre più precoce, mentre tutto il resto deve essere in qualche maniera appiattito“.

Continua Frajese: “Quindi saremo liberi di esprimere la nostra se volete bizzarria, follia, colore, in qualunque forma o maniera ci possa piacere. Ma questo è tutto quello che è concesso. la diversità invece culturale, la diversità storica, la diversità religiosa, la diversità spirituale, la diversità del senso con cui si vede la vita invece ecco, tutto questo appartiene proprio sembra quasi letteralmente al secolo passato, è vero, siamo passati nell’altro millennio, sono passati pochi anni e guardando indietro sembra di aver dimenticato tutto“.