È tornato a farsi sentire Berlusconi il Cavaliere di Arcore. Irriverente e fuori dal coro, come spesso anche in passato gli è capitato di essere. Lo avevamo, se ricordate bene, lasciato qualche mese fa mentre si scambiava doni da lui definiti dolcissimi con Vladimir Putin e di fatto confermava al mondo intero la propria amicizia con il presidente russo, già da tempo ostracizzato in ogni angolo del mondo occidentale sotto la cupola dell’imperialismo atlantista. Ebbene, ora Berlusconi torna a far sentire la propria voce e lo fa tuonando contro il guitto dei guitti, contro l’attore nato, contro Zelensky, prodotto in vitro di Washington, se non di Hollywood. Come sapete, il guitto da programma avrebbe dovuto comparire con un’epifania al Festival della canzone italiana. E poi, forse anche in virtù delle molteplici proteste, ha inviato un sermone che è stato letto sul palco dell’Ariston.

Ebbene, le parole di Berlusconi rivelano scontento e contrarietà rispetto a quella scelta rispetto alla presenza del guitto sulla scena di Sanremo e in generale, rispetto alla celebrazione a reti unificate che di lui viene fatto dal sistema mediatico, ma poi anche da politici di destra e di sinistra che appaiono egualmente in adorazione rispetto al guitto. Io lo giudico molto negativamente. Queste le parole inequivocabili del patron di Mediaset, Silvio Berlusconi, in relazione al guitto dei guitti. Si tratta, con tutta evidenza, di parole decisamente fuori dal coro. E ciò soprattutto se si considera che tutta la politica italica, di fatto, a destra come a sinistra, si è da subito genuflessa al guitto.

Su ordine di Washington, naturalmente. In questo caso anche chi, come il sottoscritto, mai ha votato Berlusconi e non ne fa mistero, può serenamente riconoscere che egli è decisamente al di sopra dei maggiordomi filo atlantisti e senza qualità della destra e della sinistra, suddetti maggiordomi che si dividono tra loro soltanto per il colore della livrea bluette a destra e fucsia a sinistra, si sono variamente genuflessi, come sappiamo, al guitto. Ora lo hanno abbracciato, ora si sono fatti ritrarre con lui, ora hanno sostenuto che è bene mandargli nuove armi, impoverendo di fatto l’Europa stessa.

Insomma, bisogna essere onesti ed elogiare Berlusconi quando lo merita, proprio come lo abbiamo aspramente criticato quando egualmente lo meritava. Segnatamente, chi vi sta parlando non è mai stato berlusconiano in vita sua. Soltanto una volta si trovò a suo tempo a difendere Berlusconi, quando fu oggetto di un colpo di stato finanziario nel 2011, che portò all’insediamento di un governo di tecnocrati con Mario Monti alla guida. In quel momento anche chi, come il sottoscritto, non era berlusconiano, dovette con onestà difendere Berlusconi in quanto esponente di un governo comunque votato dagli italiani.

Ebbene, ora ugualmente difendiamo Berlusconi quando una volta tanto dice cose di buon senso che lo fanno apparire, per usare la bella espressione che usa Aristotele in relazione ad Anassagora nella Metafisica, lo fanno apparire come un sobrio in mezzo a tanti ubriachi. Sì, proprio così. Berlusconi è apparso in questo contesto come l’unico sobrio in mezzo a tanti politici ubriachi che sono pronti soltanto ad adorare il guitto Zelensky.

Radioattività con Diego Fusaro