Le previsioni di prezzo sull’energia e sul gas sono di gran lunga superiori rispetto ai prezzi finora rilevati sul mercato. In particolare tramite i 9,8 miliardi stanziati dalla legge di bilancio 2023 le imprese energivore stanno beneficiando nel primo trimestre di un contributo,, utilizzabile come credito di imposta, pari al 45% della spesa per la componente energia. Per le imprese non energivore, il contributo è del 35%. Le imprese gassivore e non gassivore beneficiano entrambe di un contributo pari al 45%. Oltre ai prezzi potrebbero esserci anche dei risparmi derivanti dai minori volumi di energia e di gas effettivamente consumati rispetto a quelli ipotizzati nella relazione tecnica.

Dal lato della domanda, grazie al clima mite registrato finora, i consumi domestici sono stati contenuti e i consumi industriali sono risultati deboli a causa della stagnazione dell’economia. Il che non è necessariamente un segnale positivo. Si è creato un loop negativo per cui abbasso i consumi, ma in realtà sto abbassando le produzioni e quindi sto mettendo in difficoltà in ginocchio l’economia, sto facendo chiudere le aziende. Le aziende invece di lavorare su tre turni magari lavorano su due turni o un turno per risparmiare. Conosco un imprenditore importante del settore alimentare che mi spiegava che tutti di quella filiale nell’indotto di Parma stanno adottando politiche restrittive sugli stabilimenti.

I fatto che si stiano abbassando i consumi di energia non è un buon segno. Vuol dire che le imprese stanno riducendo i volumi d’affari, stanno riducendo i volumi di produzione. Andiamo verso la chiusura delle aziende. Caro Governo Meloni, dal lato dell’offerta l’arrivo di gas russo ormai è ridotto al minimo e gli stoccaggi sono ad un livello tale da consentire probabilmente l’inverno, ma si prospetta per il governo Meloni un risparmio di spesa. Se i prezzi sul mercato dovessero risultare questi, si tratterebbe circa del 40% dei 9,8 miliardi stanziati, 15,4 miliardi. Una somma molto rilevante, quindi.

Sembrerebbe una buona notizia per il bilancio dello Stato. Quindi il governo Meloni, dovrà decidere, se naturalmente le cose vanno avanti così, e questa è un’ipotesi, che cosa fare di questi risparmi? La mia speranza è che non restino nelle casse dello Stato, aumentando ancora di più l’impostazione restrittiva della legge di bilancio soltanto per fare piacere a Bruxelles. Facciamo una volta piacere alle imprese italiane e alle famiglie italiane e diamo soldi alle famiglie italiane e alle imprese italiane. Buona economia umanistica.