Mi viene veramente un sorriso amaro quando leggo frasi come quelle del presidente di Confindustria Bonomi che si chiede se alcune scelte, per esempio quelle nell’automotive, siano state consapevoli o spinte da pressioni esterne. Si rifà al caso del Qatargate, quello che è stato così definito, e dice: “Vogliamo andare un po’ a fondo per capire se non ci siano state anche in passato delle pressioni esterne nelle scelte dei governi italiani“. Veramente ridicolo, surreale leggere una cosa del genere. E’ surreale che adesso tutti fingano di cadere dal pero quando la stessa deindustrializzazione del nostro Paese è partita da diktat esterni. Ho pubblicato un video a questo proposito, di recente, quando Chirac lamentava l’Italia come potenza mondiale che stava in qualche modo oscurando la Francia, addirittura diceva che proveniva da un paese agricolo e non si esportava più neanche un vitello verso l’Italia. Frasi che addirittura nel 1992 sono state sono state riportate, è tutto documentato. Chirac, che lamentava tutto questo, lamentava le forti esportazioni italiane ai danni della Francia, diceva: “C’è bisogno di una moneta unica per controllare la lira e c’è bisogno di riportare immediatamente l’Italia nello SME“. Chirac, sempre secondo quanto riportato su Repubblica nel 92, venne nella mia bellissima Napoli e propose a Romano Prodi di riportare l’Italia nello SME, quindi in un rapporto di cambi fissi che sarebbe stato un suicidio per il nostro paese.

Romano Prodi eseguì quel diktat. Ma perché lo eseguì? Perché ricevette delle mazzette, delle buste piene di soldi? Assolutamente no. O non abbiamo le prove. Ma successe qualcosa di più importante: ricevette l’avallo di Francia e Germania per diventare il presidente della Commissione europea. Quindi, altro che mazzette, ha fatto qualcosa per l’interesse di entità esterne e quelle entità esterne lo hanno aiutato a diventare il Presidente della Commissione europea. E restando in tema, ricorderete quando Barroso, l’ex presidente della Commissione europea, chiuse un occhio nel 2011 su quelle che erano le manovre speculative portate avanti dalla banca d’affari americana, la Goldman Sachs. E cosa accadde? Ricevette secondo voi delle mazzette per chiudere un occhio sull’operato della Goldman Sachs in Europa? Assolutamente no. Ma cosa è accaduto dopo? È diventato il presidente della Goldman Sachs, ma di esempi ve ne potrei fare tantissimi. Pensate a Sandro Gozi, che è stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio in Italia con la delega agli affari europei, anche su questioni che riguardavano la Francia. Quante volte avrà chiuso un occhio nei confronti della Francia? E perché lo ha fatto? Perché ha ricevuto buste di denaro dai francesi? Assolutamente no.

Ha ricevuto però in Francia lo stesso incarico che ricopriva in Italia. Adesso è un parlamentare europeo per la Francia. Altro che che mazzette. Qui di esempi ne potremmo fare veramente a decine. Io nella Matrix europea già nel 2014 denunciavo le lobby che operavano a Bruxelles, come la European Round Table of industrialists, come la Business Europe, e addirittura dimostravo come da queste lobby fossero partite addirittura delle leggi e dei regolamenti europei che erano stati in pratica dettati letteralmente ai politici europei. Questo è per farvi capire che nulla di quello che avviene in Europa segue la democrazia, segue iter democratici, tutto segue una prassi consolidata di corrotti, corruttori, di lobby e tutto è un dare per avere, un dare alle grandi lobby e grandi potentati finanziari per ricevere in cambio incarichi e favori personali ai danni ovviamente del Paese. Oggi ci scandalizziamo per quelli che sono i ladri di polli che sono venuti fuori, quelli che ancora camminano con le bustarelle e con le buste piene di soldi. Ma dietro da sempre, da quando sono nate le istituzioni europee, c’è una prassi consolidata che vede le grandi lobby dettare la politica e l’agenda dei governi.

La Matrix europea – La verità dietro ai giochi di potere, con Francesco Amodeo